.... si scoprono tante cose interessanti. Non tutto risulta chiaro, ma già avere un'idea di quello che è successo è qualcosa. Ed è sufficiente ad incazzarsi. Vi racconto quello che ci ho capito io.
Intorno al 2004 i tassi di interesse negli USA non sono molto superiori all'1%. Questo spinge molte persone ad acquistare la loro prima casa per realizzare il sogno americano! Dal 2004 al 2006 la banca centrale degli USA aumenta i tassi 17 volte, portandoli al 5,25%. Risultato i mutui a tasso variabile hanno rate sempre più alte e quindi le famiglie più in difficoltà cominciano a diventare insolventi e le banche sono costrette a pignorare le case.
Dal 1997 al 2006 il valore delle case negli USA aumenta del 124%. Nel 2007 e nel 2008 si registrano, invece, riduzioni rispettivamente di circa il 10% e di circa il 15%.
Risultato numero 1: mentre le rate dei mutui aumentano, aumentano gli insolventi, aumentano i pignoramenti, ma il valore delle case diminuisce e quindi le banche non riescono a rientrare della perdita dovuta all'insolvenza.
I famosi mutui subprime sono quelli che vengono concessi a famiglie che hanno un'elevata probabilità di diventare insolventi. Le banche hanno delle regole per assegnare un mutuo. Nel 2000 il 5% delle famiglie con mutuo subprime risultava insolvente. Nel 2006 sono circa il 40%.
La
cartolarizzazione è una tecnica usata dalle banche per emettere mutui ad alto rischio. Quando viene emesso un mutuo subprime, la banca emette delle
obbligazioni (dette Abs) con le quali recuperare i soldi necessari ad erogare il mutuo. Vendendo le obbligazioni, la banca "ridistribuisce" sul mercato il rischio legato al mutuo subprime. Le obbligazioni Abs vengono molto spesso inglobate (o "impacchettate) in altre obbligazioni (dette Cdo) che vengono rivendute sul mercato sparpagliando ulteriormente il rischio del mutuo subprime.
Risultato numero 2: il rischio legato a mutui concessi con troppa leggerezza è arrivato sui mercati di tutto il mondo. Quando il mercato se ne rende conto, le cartolarizzazioni vanno in crisi, nessuno le vuole più comprare e il loro valore crolla dell'80%. Il "panico" si estende anche alle obbligazioni che non hanno nulla a che vedere con i mutui subprime.
Perchè le banche falliscono? Per tanti motivi (molti dei quali personalmente non mi sono chiari) ma tra i principali c'è il seguente: le banche sono le principali acquirenti dei titoli "spazzatura", ovvero di quelle obbligazioni emesse a seguito di mutui subprime. Spesso le banche creano società ad hoc (dette Conduit o Siv) che si occupano dell'acquisto di questi titoli rischiosi. Tali società, essendo esterne alla banca, non compaiono nelle voci di bilancio della banca stessa. Quando si diffonde il panico queste società iniziano ad andare in crisi, le banche devono quindi intervenire per salvarle, ma così facendo inglobano nei proprio bilanci le loro perdite.
La borsa ovviamente si innervosisce. Tutti vendono per recuperare soldi e nessuno si fida più delle banche. Nemmeno le banche si fidano più le une delle altre e quindi non si prestano più soldi. Il tasso che regola il costo dei prestiti tra le banche sale. Questo tasso è l'Euribor, che è lo stesso utilizzato per calcolare la rata dei mutui a tasso variabile.
I Credit Default Swap sono delle sorte di assicurazioni, generalmente emesse dalle banche, che assicurano la restituzione del capitale nel caso in cui una obbligazione "fallisca", ovvero vada in default. Visto che le banche sono in crisi, gli investitori iniziano a pensare che nel caso di default delle obbligazioni le banche stesse non saranno più in grado di farsi carico delle perdite.
Risultato numero 3: le banche aumentano le loro perdite perchè i prezzi delle case si sono ridotti e i pignoramenti non sono "efficaci", le cartolarizzazioni sono entrate in crisi e nessuno le vuole più, le società create dalle banche stesse hanno portato le loro perdite nei bilanci, la borsa non si fida più delle banche, le banche non si fidano delle banche e molte banche non potranno onorare le perdite delle obbligazioni in default.
La deregulation per tappe. La deregulation è composta da una serie di norme introdotte egli USA che aveva come obiettivo quello di ridurre il controllo su come le grandi banche agiscono nel mercato.
1999: si limitano i controlli (da parte dello stato o di altri enti) su banche di investimento e istituti di credito ipotecario;
2000: si eliminano i controlli sui Cds (le assicurazioni fornite dalle banche conto i default delle obbligazioni)
2002: Bush: "Diventare proprietari di casa è un modo per realizzare il sogno americano... La gente spesso vorrebbe comprare ma non ha soldi, ma a questo c'è rimedio: faremo si che venga semplificata la documentazione richiesta". Cioè diventa più facile avere un mutuo subprime.
2004: la Sec è l'organo di controllo delle 5 maggiori case di investimento di Wall Street (Lehman Brothers, Bear Stearns, Merril Lynch, Morgan Stanley e Goldman Sachs). Nel 1975 la Sec concedeva che il rapporto tra debito e capitale netto fosse normalmente di 6 a 1. Le 5 grandi case con l'appoggio della politica ottengono l'eliminazione di questi controlli e si autoregolamentano. Queste case raggiungono rapporti di 40 a 1 (per ogni $ di capitale, ne hanno 40 di debiti). Solo le 5 grandi case hanno questa deroga. Tutte le altre devono continuare a sottostare ai controlli della Sec.
Le cartolarizzazioni a questo punto diventano il modo normale di operare. Ma per cartolarizzare un mutuo e creare delle obbligazioni da rivendere, servono i mutui. Quindi si spinge perchè vengano concessi mutui facili (mutui con tassi bassissimi, con l'opzione di non pagare né interessi né capitali per i primi anni, mutui senza istruttoria, ...). Tutti questi vengono "impacchettati" in obbligazioni Abs e a loro volta in obbligazioni Cdo. Sono obbligazioni "tossiche", ma che vengono vendute come buone grazie alle agenzie di
rating che, pagate da chi crea i bond, assegnano la valutazione migliore (AAA). Ma in fondo dove è il rischio? In caso di problemi ci sono le banche che assicurano il pagamento in caso di default tramite le Cds. O anche no.
Io non so spiegare quanto di tutto ciò sia voluto, quanto sia frutto del periodo, quanto della sfortuna, quanto dei controllori che non hanno controllato. Il fatto è che è uno schifo e poi alla fine quelli che ci perdono sono sempre quelli.
Il tutto è liberamente tratto dal libro "La grande crisi - domande e risposte" in vendita oggi con
Il Sole 24 ore.