lunedì 23 marzo 2009

Sogno

Io corro. Corro sempre nei miei sogni (scappo o inseguo?). Sorpasso tre ragazze. Tra quelle tre c'è anche lei, con sua sorella. Mi infilo in un palazzo. E' enorme. Le scale sembrano quelle di un gigantesco centro commerciale. Io abito all'ultimo piano. Al penultimo piano è allestita una camera ardente. Non so chi è il morto. Suonano il campanello. E' la sorella, devo restituirle non so cosa. Lei è appena fuori dalla porta. "Ciao" le dico. Si volta e se ne va. "Almeno un ciao" le dico di nuovo. Le mi guarda. Non l'ho mai vista così truccata. Guarda la sorella, come per implorarla di spiegarmi.

Suona la sveglia.

lunedì 16 marzo 2009

Cambio vita

E' praticamente fatta... 
Tanti mesi a pensare, come fare, cosa fare, incartamenti, conti, progetti. E adesso è tutto lì, si può toccare, sporcare, pulire, arredare... 
E' tutto così naturale... non poteva essere altrimenti. La naturale prosecuzione delle cose è trasferirsi in quella casa. Nessun trauma, nessuna particolare palpitazione o agitazione. Solo e semplicemente una linea che continua, senza discontinuità.
Si certo, un po' di emozione, ma mi sorprendo ad essere tranquillamente pacato.
Eppure è un cambiamento così grande. C'è che mi ha detto che adesso sono diventato grande.
Mah, sarà... ma non ne sono convinto. La sensazione è quella di essermi scrollato di dosso una maschera che dovevo indossare per forza. C'ho pensato, ma non so esattamente quale maschera (probabilmente ne ho troppe). Ma la prima che mi è venuta in mente è quella del "bravo figlio". A stare a casa dovevo essere il "bravo figlio". E comportarmi come tale. Non che fuori sia un deliquente. Fuori è semplicemente diverso e Loro, nemmeno se lo immaginano.
Adesso, cammino per le strade della mia nuova città, mi sembra di essere più leggero e più incosciente. Più spavaldo forse. Più menefreghista e libero. Sostanzialmente, il solito pessimismo (realismo), ma in un posto diverso. Non migliorerà nulla nella testa, ma almeno fuori sarà una nuova avventura.
La conquista più grande è: non devo chiamare la mamma se non torno a cena.
Ho un sacco di cose in più da fare: la spesa, la pulizia, le bollette, il mutuo, cucinare...
Eppure, chissenefrega. Non devo per forza farlo quando è necessario farlo, non devo per forza farlo bene, sempre. Lo voglio fare e lo farò, ma con leggerezza (leggerezza?). Quello che viene viene... E verrà bene, sarà onesto. Senza maschere, senza dover fare il "bravo figlio".
Non son più un figlio adesso.
Assurdo, ma mi sento così.

venerdì 13 marzo 2009

Il prestanome

intelligenza e acume
lasciatemi stare
e dormendo meno ogni notte
mentre i giorni diventano più pesanti e opprimenti
aspettando
nella luce fredda
un rumore
un urlo mi strappa i vestiti mentre le figure si irrigidiscono
piene di ragni
e la povere sulle labbra in una visione infernale
ho riso allo specchio per la prima volta in un anno

un centinaio di altre parole mi accecano con la tua purezza
come una vecchia bambola dipinta tutta presa nella danza
penso a domani
ti prego lasciami dormire
mentre scivolo fuori dalla finestra
una mosca appena schiacciata
tu non significhi niente
tu non significhi niente

posso perdermi nell' arte cinese e nelle ragazze americane
tutto il tempo
perdermi nell' oscurità
per favore fallo bene
corro nella notte
mi perderò domani
dolore rosso
il mio cuore esplode
la mia memoria in fiamme
e qualcuno ascolterà
almeno per un breve attimo

non riesco mai a dir di no a nessuno tranne che a te...

troppi segreti
troppe bugie
si contorgono con odio
troppi segreti
ti prego fallo bene questa notte
ma la solita immagine mi ossessiona
in sequenza
disperando nel tempo

non tornerò mai più pulito
ho toccato i suoi occhi
ho premuto la mia faccia sporca
non tornerò mai più pulito

tocco i suoi occhi
schiacccio la mia faccia sporca
non tornerò pulito mai più

Traduzione di "The figurehead", The Cure - Pornography 1982

PS: in questo periodo mi piacciono i Cure... non si era notato.

martedì 3 marzo 2009

Una foresta

Avvicinati e guarda 
Guarda fra gli alberi 
Trova la ragazza 
Se ci riesci 
Avvicinati e guarda 
Guarda nell'oscurità 
Segui solo i tuoi occhi 
Segui solo i tuoi occhi 
Sento una voce 
Che chiama il mio nome 
Il suono è profondo 
Nell'oscurità 
Sento una voce 
E comincio a correre 
Fra gli alberi 
Fra gli alberi 
Fra gli alberi 
All'improvviso mi fermo 
Ma so che è troppo tardi 
Mi sono perso in una foresta 
Tutto solo 
La ragazza non c'è mai stata 
È sempre la stessa storia 
Sto correndo verso il nulla 
Ancora ed ancora ed ancora ed ancora

Traduzione di "A Forest" - The Cure - dall'album Seventeen Seconds - 1980