Bella la canzone, bello il video... Sarò anche noioso e ripetitivo, ed è vero che ci sono in giro una marea di altri cantanti, ma... Capossela è un grande ed in tutte le sue canzoni ritrovo un pezzettino anche piccolo delle mie emozioni!
Sentito questo pezzo (mp3, si scarica gratuitamente) di Cesaria Evora che a quanto pare è la più famosa cantante di Morna al mondo.La Morna è la musica capoverdiana per eccellenza: è caratterizzata da ritmi languidi e lenti ed è intrisa di metafore relative alla lontananza, alla nostalgia ed alla separazione. Il termine creolo che probabilmente spiega in maniera corretta questa musica è "saudade" che esprime sentimenti di nostalgia e amore.E' solitamente cantata da un solista accompagnato da una band acustica composta da chitarra, viola, violino e cavaquinho, strumento a 4 corde simile al mandolino. Non si conosce bene la sua provenienza, può avere influenze dal fado portoghese o dalle musiche dell'Atlas marocchino ma in ogni caso c'è un tocco innegabile di ritmo africano in essa nonchè un piccolo influsso preso dal tango argentino.
Comunqe, grande Vinicio! Ecco il testo...
Nel cielo di cenere affonda
il giorno dentro l'onda
sull'orlo della sera
temo sparirmi anch'io nell'ombra
la notte che viene è un'orchestra
di lucciole e ginestra
tra echi di brindisi e fuochi
vedovo di te
sempre solo sempre a parte abbandonato
quanto più mi allontano lei ritorna
nella pena di una morna
e sull'amore che sento soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
nascosto nel buio e nel mar
grido non più
immaginare ancor
tanto qui c'è soltanto vento
e parole di allora
il vento della sera sarà
che bagna e poi s'asciuga
e labbra che ricordano e voce
e carne che si scuote sarà
sarà l'assenza che m'innamora
come m'innamorò
tristezza che non viene da sola
e non viene da ora
ma si nutre e si copre dei giorni
passati in malaora
quando è sprecata la vita
una volta
è sprecata in ogni dove
e sull'amore che sento soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
nascosto nel buio e nel mar
grido non più
immaginare ancor
quel che tanto è soltanto
vento e rimpianto di allora
il vento della sera sarà
che bagna e poi s'asciuga
e ancora musica e sorriso sarà
e cuore che non tace
la schiuma dei miei giorni sarà
che si gonfia e poi si spuma
sarà l'anima che torna
nella festa di una morna
4 commenti:
Ciao,
grazie per le tue scritte qui, mi hai fatto imparare le cose della questo bel canzone e la Morna.
rimani con Vinicio
Un abraccio dalla Turchia
Onur Sevindik.
Da molti anni, di tanto in tanto, a intervalli irregolari, torno vorace a questi versi, e mi perdo nella poesia, mi perdo nella melodia. Si ferma tutto intorno a me. Si muove tutto dentro di me. Giuliano B.
Struggente come la lontananza e l'assenza
Una poesia che ti entra nelle vene e ti distrugge, vinicio incomparabile artista della malinconia
Posta un commento