domenica 7 dicembre 2008

Ombre impossibili

"Frank, ho avuto uno dei miei momenti di lucidità, oggi".
Quando John aveva uno dei suoi momenti di lucidità, significava che, forse, stava per confessarmi uno dei suoi pensieri. Succedeva raramente.
"Dimmi John, cosa è successo". Cercavo di non essere mai troppo invadente in questi casi. Temevo che come suo solito finisse per rintanarsi nel suo guscio.
"Sai Frank, uno di quei momenti in cui riesci a guardare le cose nel modo in cui sono. Senza farsi condizionare. Un'onda alla volta".
John aveva una sua idea, una teoria la chiamava lui. Per me era solo un modo di interpretare la realtà, un po' fantasioso, non una vera teoria.
John sosteneva che nella sua mente c'era qualcosa che non andava. "Niente di grave, intendiamoci Frank. Non credo di essere pazzo, solo non allenato" mi diceva. 
Sosteneva che i suoi pensieri vivessero in modo indipendente e che lui non li poteva guidare. E così si era immaginato il bagnasciuga del mare. A John piaceva il mare. 
Lui vedeva ogni suo pensiero come un'onda. Arrivava sulla spiaggia, faceva la sua schiuma. Bagnava la sabbia e poi veniva sommersa dall'onda successiva, scomparendo nel mare.
"Non c'è verso di impedire che l'onda successiva risucchi la precedente" mi diceva quella volta. 
Ma ogni tanto accadeva, come oggi, che John riuscisse ad isolare l'onda. E allora aveva il suo momento di lucidità.
"John, pensi che mi dirai questa volta quale è stata la tua illuminazione?". 
Cominciavo a temere che anche questa volta non mi avrebbe detto nulla di più.
"Frank", disse prendendo la sua bottiglia di Corona, "non è una grande illuminazione. E come al solito è solo il problema che mi è chiaro. Per il resto è il solito deserto. Sai dove devi andare, ma il solo guardare giù verso El Paso ti fa passare la voglia".
Anche questo era un suo cavallo di battaglia. Andare giù al El Paso era faticoso. Bisognava passare il deserto. Era meglio, come diceva lui, "Restare sotto il portico a guardare il caldo disegnare l'orizzonte di speranze vane". Si insultava, solitamente, per questa sua pigrizia. Ma diceva anche che "Insultarsi è molto meno faticoso che andare al El Paso".
"Frank?".
"Dimmi John". Sapevo cosa stava per dirmi, ma glielo chiesi lo stesso.
"Ti va un'altra Corona?"
Anche questa volta non mi avrebbe raccontato la sua illuminazione. "Certo John, vado a prenderla. Limone?"
"Claro senor.. Muchas gracias".
Così restammo in silenzio sotto il portico ancora per un po', a vedere il caldo disegnare nel deserto ombre impossibili.

Tratto da "La strada per El Paso" di Ferdie Gerald

Nessun commento: