venerdì 31 luglio 2009

L'esercizio della crudeltà

Ogni volta che un pensiero dannoso ti attraversa la mente - gelosia, autocommiserazione, pene d'amore, invidia, odio, ecc.. - comportati in questo modo:
conficca l'unghia dell'indice alla base dell'unghia del pollice, finchè il dolore sia molto intenso. Concentrati sul dolore: esso sta riflettendo nel campo fisico la sofferenza che provi nella sfera spirituale. Allenta la pressione soltanto quando il pensiero avrà abbandonato la tua mente.
Ripeti l'azione per il numero di volte che risulterà necessario, ancheuna di seguito all'altra, fino a quando il pensiero ti avrà abbandonato. Con il passare del tempo, esso sopraggiungerà sempre più diradato, e poi svanirà del tutto, purchè tu continui a conficcare l'unghia ogni vlta che si presenterà.

Tratto da "Il Cammino di Santiago" di Paulo Coelho

mercoledì 15 luglio 2009

Siberia

Il ghiaccio si confonde
con il cielo, con gli occhi
e quando il buio si avvicina
vorrei rapire il freddo
in un giorno di sole
che potrebbe tornare in un attimo solo.

Forse stanotte,
se avro' attraversato
la strada che non posso vedere
poi in un momento
copriro' le distanze
per raggiungere il fuoco
vivo sotto la neve.

I nostri occhi impauriti
nelle stanze gelate,
al chiarore del petrolio bruciato
e oltre il muro il silenzio,
oltre il muro solo ghiaccio e silenzio.

Aspettero' questa notte pensandoti,
nascondendo nella neve il respiro,
poi in un momento diverso dagli altri
io copriro' il peso di queste distanze...
di queste distanze... di queste distanze...
Di queste distanze...

Diaframma, dall'album Sibera - 1984

lunedì 13 luglio 2009

Dove si va da qui

Sapere sempre dove sei
Ti può smarrire
Hai la pelle liquida
In mezzo al sole
Ma la tua sigaretta è immobile
Così graziosamente
Che improvvisamente poi
Non accade niente
Dove si va da qui
Son le dita
A convincerti che
Ciò che eri
L’hai portato con te
Dove si va da qui
Chiederti sempre dove sei
Ti può smarrire
Hai già la pelle liquida
In mezzo al sole
Dove si va da qui

Afterhours - I Milanesi ammazzano il Sabato

giovedì 9 luglio 2009

Ieri sera pensavo che...

... sarò veramente felice quando tutte le mie tecniche di auto-depressione falliranno miseramente!

martedì 30 giugno 2009

Non è sicuro che le cose si sistemeranno

... questo è il pensiero che mi è rimasto in testa dopo aver sentito l'ennesima storia d'amore andata in malora.
Scopri che una brava persona che stimi e che ti aspetti che dopo aver già sofferto si meriti finalmente una cosa dritta e giusta... e invece no. Un altro casino... altro dolore...
E il dispiacere per il suo dolore inconsolabile si confonde con il dolore personale. In parte il ricordo di quello che ho già passato, il che mi fa capire come sia inconsolabile in quei momenti una persona.
In parte dovuto all'inutilità della mia persona in quei momenti. Si perchè l'egoismo, il bisogno di sentirsi importanti e utili mi spinge a dire le solite frasi. "Non ti meritava", "Non può sempre andare male", "Arriverà il tuo momento" e le solite stronzate.
Le solite stronzate che dico e che inconsciamente servono più a convincere me stesso che non la persona in questione. Se le cose si sistemassero per lei, c'è una speranza che si sistemino anche per me.
Ma alla fine resta il dispiacere per non essere stato in grado di trovare una sola cazzo di parola utile... e il dolore di non essere riuscito a convincere nemmeno me stesso sul fatto che prima o poi, inevitabilmente, le cose si sistemeranno.
Eh già perchè non c'è garanzia che vada così. Magari è vero in generale, magari è vero che uno alla fine si convince che le cose si siano sistemate (si accontenta o si inganna?). Ma, semplicemente, le cose potrebbero anche non sistemarsi. E tutte quelle frasi tipo "vedrai che troverai un'altra e capirai che è stato meglio così" potrebbero spudoratamente essere delle bugie.
In un libro che ho letto si sosteneva questa teoria: le decisioni (nostre e degli altri) condizionano la nostra vita la quale è inevitabilmente una soltanto. Pertanto, come poter dire che era meglio una scelta piuttosto che un'altra se non abbiamo a disposizione almeno due vite per fare un confronto dei risultati? Non si può... ci si può credere, ci si può convincere, ci si può ingannare, ci si può rassegnare... Questo dipende da ognuno di noi, credo.
Quindi mi sono anche convinto del fatto che la conclusione "è un mondo di merda" sia riduttiva e fondamentalmente sbagliata. Non è colpa del mondo, ma probabilmente di chi lo vive come me. Sempre di merda si tratta, ma è giusto che ognuno si assuma le proprie responsabilità.

venerdì 26 giugno 2009

L'ottimismo...

... è sapere che è maggiore di zero la probabilità che una scimmia possa scrivere la Divina Commedia battendo a caso i tasti sulla tastiera.

venerdì 15 maggio 2009

Denial

Here I am in a house full of doors but no exits
In a light that is grey like the stain on my windows
All of this is a gift, such a painful companion
Inside of me

It's just something I know, the answer's not there
It comes and it goes and it frightens me
It's just something I know, the answer's not there
It comes and it goes and it frightens me

This feeling inside me can't confront the decay
To fall down on my knees and resume this charade
Believe me, this distance, it's not what I need
Inside of me

It's another story, some of it is blurred
I tried to understand him, I tried so hard
Time worked so well upon us inside of me
Inside my soul, Inside my soul

Time worked so well upon us
Inside of me, inside my soul
Inside of me, inside my soul

[New Order, 1981]

lunedì 11 maggio 2009

sbadabam!!

beh, è normale essere troppo esigenti... ma è normale anche accontentarsi un po'.. ma non troppo.. insomma, la classica bastardissima via di mezzo che bisognerebbe sempre trovare e che non si trova mai... alla fine, se ci pensi, trovare una via di mezzo che ci vada bene è contemporaneamente accontentarsi ed essere esigenti.. si deve essere esigenti sulla via di mezzo... e quindi alla fine è un circolo dal quale non si verrà mai fuori.. con la sensazione che ci si sta pure accontentando...

mercoledì 6 maggio 2009

ping

Sono ancora vivo, ma non avendo internet a casa, ho perso l'abitudine di scrivere qui... mannaggia!!

lunedì 6 aprile 2009

Inevitabile?

In questo universo di solitudini incrociate, impenetrabili ed eterne, galleggia una moltitudine di eroi predestinati alla sconfitta.


Un commento al libro "Cent'anni di Solitudine" di Gabriel Garcìa Màrquez

giovedì 2 aprile 2009

Realtà

La vita è fatta di errori, di colpi di sfortuna e di colpi di fortuna che non siamo capaci di sfruttare.


lunedì 23 marzo 2009

Sogno

Io corro. Corro sempre nei miei sogni (scappo o inseguo?). Sorpasso tre ragazze. Tra quelle tre c'è anche lei, con sua sorella. Mi infilo in un palazzo. E' enorme. Le scale sembrano quelle di un gigantesco centro commerciale. Io abito all'ultimo piano. Al penultimo piano è allestita una camera ardente. Non so chi è il morto. Suonano il campanello. E' la sorella, devo restituirle non so cosa. Lei è appena fuori dalla porta. "Ciao" le dico. Si volta e se ne va. "Almeno un ciao" le dico di nuovo. Le mi guarda. Non l'ho mai vista così truccata. Guarda la sorella, come per implorarla di spiegarmi.

Suona la sveglia.

lunedì 16 marzo 2009

Cambio vita

E' praticamente fatta... 
Tanti mesi a pensare, come fare, cosa fare, incartamenti, conti, progetti. E adesso è tutto lì, si può toccare, sporcare, pulire, arredare... 
E' tutto così naturale... non poteva essere altrimenti. La naturale prosecuzione delle cose è trasferirsi in quella casa. Nessun trauma, nessuna particolare palpitazione o agitazione. Solo e semplicemente una linea che continua, senza discontinuità.
Si certo, un po' di emozione, ma mi sorprendo ad essere tranquillamente pacato.
Eppure è un cambiamento così grande. C'è che mi ha detto che adesso sono diventato grande.
Mah, sarà... ma non ne sono convinto. La sensazione è quella di essermi scrollato di dosso una maschera che dovevo indossare per forza. C'ho pensato, ma non so esattamente quale maschera (probabilmente ne ho troppe). Ma la prima che mi è venuta in mente è quella del "bravo figlio". A stare a casa dovevo essere il "bravo figlio". E comportarmi come tale. Non che fuori sia un deliquente. Fuori è semplicemente diverso e Loro, nemmeno se lo immaginano.
Adesso, cammino per le strade della mia nuova città, mi sembra di essere più leggero e più incosciente. Più spavaldo forse. Più menefreghista e libero. Sostanzialmente, il solito pessimismo (realismo), ma in un posto diverso. Non migliorerà nulla nella testa, ma almeno fuori sarà una nuova avventura.
La conquista più grande è: non devo chiamare la mamma se non torno a cena.
Ho un sacco di cose in più da fare: la spesa, la pulizia, le bollette, il mutuo, cucinare...
Eppure, chissenefrega. Non devo per forza farlo quando è necessario farlo, non devo per forza farlo bene, sempre. Lo voglio fare e lo farò, ma con leggerezza (leggerezza?). Quello che viene viene... E verrà bene, sarà onesto. Senza maschere, senza dover fare il "bravo figlio".
Non son più un figlio adesso.
Assurdo, ma mi sento così.

venerdì 13 marzo 2009

Il prestanome

intelligenza e acume
lasciatemi stare
e dormendo meno ogni notte
mentre i giorni diventano più pesanti e opprimenti
aspettando
nella luce fredda
un rumore
un urlo mi strappa i vestiti mentre le figure si irrigidiscono
piene di ragni
e la povere sulle labbra in una visione infernale
ho riso allo specchio per la prima volta in un anno

un centinaio di altre parole mi accecano con la tua purezza
come una vecchia bambola dipinta tutta presa nella danza
penso a domani
ti prego lasciami dormire
mentre scivolo fuori dalla finestra
una mosca appena schiacciata
tu non significhi niente
tu non significhi niente

posso perdermi nell' arte cinese e nelle ragazze americane
tutto il tempo
perdermi nell' oscurità
per favore fallo bene
corro nella notte
mi perderò domani
dolore rosso
il mio cuore esplode
la mia memoria in fiamme
e qualcuno ascolterà
almeno per un breve attimo

non riesco mai a dir di no a nessuno tranne che a te...

troppi segreti
troppe bugie
si contorgono con odio
troppi segreti
ti prego fallo bene questa notte
ma la solita immagine mi ossessiona
in sequenza
disperando nel tempo

non tornerò mai più pulito
ho toccato i suoi occhi
ho premuto la mia faccia sporca
non tornerò mai più pulito

tocco i suoi occhi
schiacccio la mia faccia sporca
non tornerò pulito mai più

Traduzione di "The figurehead", The Cure - Pornography 1982

PS: in questo periodo mi piacciono i Cure... non si era notato.

martedì 3 marzo 2009

Una foresta

Avvicinati e guarda 
Guarda fra gli alberi 
Trova la ragazza 
Se ci riesci 
Avvicinati e guarda 
Guarda nell'oscurità 
Segui solo i tuoi occhi 
Segui solo i tuoi occhi 
Sento una voce 
Che chiama il mio nome 
Il suono è profondo 
Nell'oscurità 
Sento una voce 
E comincio a correre 
Fra gli alberi 
Fra gli alberi 
Fra gli alberi 
All'improvviso mi fermo 
Ma so che è troppo tardi 
Mi sono perso in una foresta 
Tutto solo 
La ragazza non c'è mai stata 
È sempre la stessa storia 
Sto correndo verso il nulla 
Ancora ed ancora ed ancora ed ancora

Traduzione di "A Forest" - The Cure - dall'album Seventeen Seconds - 1980


domenica 22 febbraio 2009

Ci vorrà ancora del tempo

Mi pare assurdo e controproducente quel modo di comportarsi tipico della mia mente che inganna la mia mente. 
Staccarsi dalla realtà. Ma non c'è nulla di brutto adesso, perché?
Agganciarsi a pensieri che una volta smascherati, si rivelano sempre, puntualmente, irrimediabilmente... Finti? Falsi? Irreali? Inutili.
Non avevo pensato al momento in cui sarebbe accaduto di nuovo.
Sensazione di déjà vù.
Timori confermati.
Ci vorrà ancora del tempo.

sabato 21 febbraio 2009

WladCaverna, new photos

Qualche aggiornamento sulla situazione cavernicola: album pubblico su Facebook

giovedì 19 febbraio 2009

L'energia alla base della vita

La persona che fonda la propria esistenza sull'energia non sente il bisogno di imporsi degli sforzi, e neppure di modellare uomini o cose, ma vive l'emozionante sensazione di vedere che uomini e cose vengono a lei "coinvolgendola nell'avventura dell'esperienza". Non si arrende, ma lascia che le cose accadano, accetta ciò che avviene. Sa che è impossibile bagnarsi due volte nella stessa acqua di un fiume e si tiene libera e disponibile. Previene l'assonnata resistenza ed è rilassata, ma vigile. Poiché non tiene strette le persone, i suoi rapporti si ampliano e poiché non vuole nulla, ottiene molto. Non si sforza di essere originale; le stanno molto più a cuore la comprensione e il rapporto. Eppure è proprio in persone come queste che la vita esprime le sue caratteristiche particolari. Sono persone che non dipendono dalle cose, ma ne sono attratte, che non opprimono, ma dedicano attenzione. Tutto ciò che in loro ha bisogno di esprimersi non si rivolge contro, ma verso gli altri. Una persona così si percepisce come una creatura lunare, in quanto considera la luce che proietta sugli altri come luce di questi stessi altri. Le persone che basano la loro esistenza sull'energia non si abbagliano vicendevolmente ma, al contrario, apprezano i bagni di sole che ricevono dagli altri e vi prosperano. Non c'è contraddizione nel fatto che siano più attive di coloro che puntano con tutta la loro volontà all'autoaffermazione. Nella loro rilassata apertura, le persone che vivono di energia, attraggono energia.
Le loro parole non impediscono alla carne di farsi verbo; non hanno preconcetti che inibiscono i gesti.

Peter Schellenbaum - La ferita dei non amati

domenica 15 febbraio 2009

Atmosfera

Cammina in silenzio
Non andartene, in silenzio
Bada al pericolo
Pericoli sempre
Conversazione senza fine
Ricostruzione esistenziale
Non andartene

Cammina in silenzio
Non allontanarti, in silenzio
La tua confusione
Le mie illusioni
Indossate come una maschera d'odio di sé
Sfida e poi muore
Non andartene

Per la gente come te è facile
Messo a nudo
Al settimo cielo
A caccia vicino al fiume
Per le strade
Via da ogni ancolo troppo in fretta
Pensarci con la dovuta attenzione
Non andartene in silenzio
Non andartene

Trad. di Atmosphere - Joy Division 1979

martedì 10 febbraio 2009

Fili

In ognuno di voi c'è un filo, un filo conduttore che guida la vostra vita.
E' quello ciò che dovete trovare, capire e amare, in voi stessi e negli altri.
Le variazioni sul tema, gli scostamenti dal filo, più o meno intensi, sono temporanei. 
Non vi dovete attaccare a quell'oscillazione. 
Prima o poi passerà, cambierà di intensità o verso o frequenza. 
Trovatelo e tenetelo stretto il vostro filo, il vostro e quello delle altre persone che amate.
Tutto allora andrà bene.
Tutto sarà sempre chiaro e le difficoltà temporanee saranno solo un lieve scostamento dal filo.
Non vi faranno perdere la giusta direzione.
La direzione verso cui punta il vostro filo e, spero per voi, anche quello della persona che amate.


Fili di Frankie Hi Nrg MC, dall'album "La morte dei miracoli"

Sono fili che ci reggono, fili che ci strangolano e come ragnatele corrono fra te e me. Sono fili che sottendono parole in equilibrio instabile, come tante ballerine tra le nuvole. Fili elastici ci uniscono e più ci allontaniamo più ci attraggono, elettroni intorno a un nucleo s'incrociano soltanto per un attimo e con un fil di voce si sussurrano qualcosa e poi ripartono. Fili della tela di Penelope tessuti e poi disfatti io e te, distanti come i capi di una corda che le nostre dita pizzicano e vibra come un organo di note silenziose ad ogni battito.. Tic..Tac.. Oscilliamo come un pendolo.. Burattini appesi a fili che le nostre mani tirano, che si annodano e a volte sfuggono.. Fili d'erba calpestati che a fatica si rialzano..
Due gradi verso l'alto, due a sinistra e in mezzo fili troppo tesi, fili di discorsi persi e poi ripresi senza mai venirne a capo, fili rosso cupo che ricamano indecifrabili messaggi in codice. Fili che riunisci in trecce che io adoro scioglierti, che legano i tuoi polsi docili a ricordi semplici. Fili d'oro tracciano parabole nel buio dell'estate dando ai desideri un'anima.. E tu diventi musica, suoni in metrica, armonia ipnotica : stregato da te che sei la mela della favola. Perduti nello stesso dedalo facciamo su un gomitolo ma il filo che inseguiamo è il medesimo. E un giorno taglieremo insieme il filo del traguardo e resteremo finalmente senza fili tra di noi... Guinzagli d'aquiloni insofferenti che strattonano per liberarsi e perdersi e rincorrersi nel vento...

domenica 25 gennaio 2009

Ventiquattr'ore

Questa è dunque la stabilità, vanto infranto dell'amore.
Ciò che un tempo era candore, ora si è capovolto.
Una nube incombe su di me, segue ogni movimento,
nel profondo della memoria, di ciò che una volta era amore.

Oh se ho capito quanto avessi bisogno di tempo,
visto in prospettiva, ce l'ho messa tutta per farcela,
per un solo istante ho creduto di aver trovato la strada.
Destino svelato, l'ho visto sgusciare via.

Troppi punti infiammabili, assolutamente fuori portata.
Richieste recondite per tutto ciò che vorrei conservare.
Facciamoci un giro, vediamo cosa riusciamo a trovare,
una collezione senza valore di speranze e vecchi desideri.

Non mi sono mai reso conto delle distanze che dovevo percorrere,
tutti gli angoli più oscuri di un sentimento che non conoscevo.
Per un solo istante ho sentito qualcuno chiamare,
ho guardato al di là dell'oggi, là non c'è assolutamente nulla.

Ora che ho capito che tutto è andato a rotoli,
devo trovare una terapia, questa cura è troppo lunga.
Nel cuore del luogo in cui domina la comprensione,
devo trovare il mio destino, prima che sia troppo tardi.

Trad. di "Twenty-four hours", Ian Curtis - Joy Division - 1980

mercoledì 21 gennaio 2009

Citazione

La vita è quella cosa che ci accade...

martedì 20 gennaio 2009

Non ho pensato al titolo

Pensare fino a perdersi
pensare fino ad annegare nel tuo bicchier d'acqua
tra l'altro mezzo vuoto
pensare per sopravvivere
pensare che non è poi così male
pensare che non convinci nemmeno te stesso olè
a loaded gun won't set you free
pensare per ore alla stessa cosa
senza tra l'altro concludere nulla
pensare perchè la birra ti tiene sveglio
pensare che è sempre meglio essere diversi
o da un'altra parte
o con qualcun altro
o semplicemente
pensare che sarebbe meglio tutto 
tranne quello che sei adesso
che hai adesso
che pensi adesso
pensare che alla fine sei il migliore di tutti
pensare che alla fine non fai mai quello che pensi
pensare che alla fine non sei altro che uno come gli altri
probabilmente peggio degli altri
perchè pensi troppo
pensare pensare pensare
e non concludere un accidente
(ok volevo dire un cazzo)
pensare che domani alle 6 la sveglia suona
ma chi se ne frega?
tanto ormai
pensare che vorrei essere così sempre
ma alla fine non ce la fai
pensare che non è corretto essesere onesti
con se stessi
solo quando si è alterati
I've lost control again
pensare che non c'è solo il passato
ma siccome il futuro non lo conosco
come faccio a guardarlo????
pensare che alla fine in qualche modo la scamperò
anche questa volta
alla fine la si scampa sempre
oppure ti convinci di scamparla
perchè non hai di meglio a cui aggrapparti
perchè se no ti senti peggio
perchè se no come fai a raccontarlo in giro?
pensare che qualche cosa accadrà
pensare che potrebbero accadere sempre le stesse cose
gli stessi errori
pensare ma anche no
pensare pensare pensare
love will tear us apart again
pensare a come una canzone
può influenzarti
tenerti vivo
o affossarti
pensare a come tenersi lontano questa volta
dalla cacca fino al collo
pensare che ce la si può anche fare
questa volta
perchè alla fine
penso
che le cose non vadano poi così male
penso
penso che bisogna che ce la si faccia
pensare pensare pensare
I'm doing the best that I can
I'm ashamed of the things
I've been put through
I'm ashamed of the person I am
pensare porca vacca
pensare pure peggio
pensare che non riesco ad arrabbiarmi con lei
mi piacerebbe pure
ma cazzo non ce la faccio
servirebbe a chiudere col passato??
ma invece no
ma anche no
363
trecentosessantatre cazzo
pensare che alla fine è sempre la stessa storia
gli altri ci azzeccano
io no
non sempre
pensare che forse forse però 
una cosa giusta l'ho azzeccata
WladCaverna
yeah
manca poco
ma penso
mi sentirò ancora più solo di adesso?
solo 
nella WladCaverna
ah ah ah
Isolation Isolation, Isolation
penso che bisognerà anche avere il tempo
di pensare
di lavare
di stirare
di far da mangiare
I've been waiting for a guide to come
and take me by the hand
anche se dovrei essere io
ma penso
e se mi abituo a star da solo?
penso
che non posso continuare a lungo a scrivere
qui
poi la gente si preoccupa
gentili
ma non c'è bisogno
è tutta una farsa
un film
Matrix has you Neo, knock knock
follow the white rabbit
penso penso penso
ma alla fine è meglio che dormo
e domani 
(saluti a Ya Ga)
come al solito 
si infrangeranno i buoni propositi
e tutto
tornerà
tristemente
normalmente
mediocremente
inutilmente
come prima
Heart and soul, one will burn

giovedì 15 gennaio 2009

Corpo e anima

Il Maestro chiese a Ya Ga: "Stai ancora cercando il tuo eremo?".
"Si Maestro, ma non so bene in che direzione si trovi".
"Forse perché stai cercando la cosa sbagliata. Nessuno al mondo ha come ultimo obiettivo quello di trovare il suo eremo, ma la felicità".
Riflettè qualche istante, poi disse "Si Maestro, ma per giungere alla felicità ho prima bisogno di stare da sola con me stessa a riflettere. Quando avrò trovato la via, scenderò dal mio eremo e andrò verso la mia felicità. L'eremo è una condizione temporanea".
Il vecchio sorrise e grattandosi la lunga barba disse "Brava Ya Ga, hai detto bene. Il tuo eremo è una condizione temporanea. Così una mattina ti sveglierai e senza che nulla di particolare ti sia successo, ti sentirai diversa."
"Cosa intendi Maestro?".
"Quella mattina capirai che il tuo eremo l'hai trovato già tempo fa, sei salita e sei scesa. In quel momento sarai in fondo al sentiero e ti sentirai illuminata".
"Illuminata?" Ya Ga cominciava ad entusiasmarsi a questo discorso.
"Si, Illuminata, come insegnano i Buddisti. Non è per forza una condizione che ti sconvolge la vita, ma ti sentirai comunque diversa. Come con una nuova energia interna".
Fece una pausa e continuò: "Tutto dipende da quanto sei brava a dominare i tuoi pensieri".
"E come posso dominare i miei pensieri?" chiese ansiosa.
"Con la consapevolezza. Devi sempre prestare attenzione a quello che pensi, a quello che provi, alle reazioni del tuo corpo e della tua anima. L'anima e il corpo non sono entità separate.  L'anima è la visione dall'interno del corpo e il corpo è la visione dall'esterno dell'anima. Il mondo esterno agisce sul corpo ed ha effetto sull'anima. Se il tuo corpo è sotto pressione, il tuo animo sarà sotto pressione. E il corpo riflette la tua anima: se sei angosciata il tuo corpo sarà contratto e teso, se sei felice, il tuo viso sarà radioso e i tuoi occhi accesi. Il corpo e l'anima riflettono quello che viene da dentro e quello che viene da fuori. Essi sono una cosa sola, per questo ti devi occupare di entrambi e prestare attenzione ad entrambi".

Tratto da "Dove è la via?" di Hiraku Kenji

lunedì 12 gennaio 2009

L'inizio della fine

E' una serie di coincidenze che oggi mi hanno portato a pensare "E' l'inizio della fine". Erano anni che non prendevo l'influenza; ho inaugurato l'anno lasciando mezzo ginocchio sulla neve; adesso mi fa pure male un gomito. Comincio a pensare di aver scollinato davvero, almeno dal punto di vista fisico. Lo sapevo che il 29 non è un bel numero.
E poi c'è il latte con il miele e la grappa accompagnato dalla tachipirina. Forse ho messo troppa grappa. Comunque l'immagine che ho davanti agli occhi ora è il film di Jumanji. Quel tam tam di tamburi in lontananza che risvegliano il gioco nascosto per anni e lo riportano in vita, obbligando i protagonisti a giocarci per salvarsi.
Io Jumanji non ce l'ho, ma il tam tam l'ho sentito e proveniva dalla mia colonna porta CD. Ed in quella colonna c'è un CD che mi ha portato indietro di anni, almeno una decina, forse di più.
E' razionalmente stupido pensare che un CD e qualche canzone in particolare possano influenzare la vita di una persona. Probabilmente non sono razionale io, oppure non è una cosa stupida, fatto sta che quel CD è stata da un certo punto di vista la mia rovina per anni. Da un altro, la salvezza.
Parte di quello che sono adesso viene da quegli anni e da quel CD.
Quindi?
Quindi il CD ritorna, come Jumanji e adesso ci devo giocare. Si, perché so esattamente cosa c'è in quel CD e non voglio che torni a rappresentare un mio modo di essere e di pensare. Quindi, si tratta di scegliere. Lasciare tutto come è e aspettare paziente che quel CD si impossessi di nuovo di me (perché prima o poi lo farà .. l'inizio della fine.. domani sarà peggio ..), oppure guardarlo e fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità (il cucchiaio non esiste) io non sono quel CD.

Non vedo altro che buio intorno, mentre fermo cerco di guardare piu' lontano mi concentro, un altro giorno in questo inferno, non mi aspetto niente, sto in attesa sempre con la porta chiusa, taglio fuori il resto e sto in difesa, di fisso chiuso in casa aspetto tempi migliori, un altro giorno per capire chi sta dentro e chi fuori, un altro per capire quanto c'e' di peggio in giro, un altro per il meglio e sto sicuro per il nero, perche' la luce qui e' un miraggio quanti siano, quanti sono, cosa fanno, dove stanno: importa zero vedi che la porta resta aperta anche per loro come il peggio film che hai visto mai, resto io il cattivo come da programma fai la somma, costantemente in gara con me stesso adesso percepisco il gusto, 
ma e' un gusto ancora amaro, vero, brucia come il cloro quando scrivo, domani sara' peggio, di questo stai sicuro. 

E un'altra volta son costretto ad aspettare che mi passi, il sole e' orma sparito come nell'eclisse, perche' gli incubi sono gli stessi mi dico un altro giorno, un altro giorno ancora, questa situazione dura ormai da troppo e non migliora affatto aspetto, chiudo gli occhi, tiro dritto, alzo il sipario ma il pubblico in platea non ama un bboy fiero e stai sicuro che in futuro sara' peggio, molto peggio, questo ne e' un assaggio tempo zero giu' il sipario stressato come mai mi era accaduto, solo alla stazione perche' il treno e' gia' partito, in questa condizione sto nel vuoto piu' totale e un'altra volta preso male dal fastidio non mi resta che lo studio ma e' solo un placebo non vedo modo per uscirne, starne fuori mi e' impossibile, il processo per la Dopa e' irreversibilese sai di cosa parlo sai anche questo, domani sara' peggio, non mi interessa il resto. 

Alzo gli occhi al cielo e vedo il buio, la mia strada adesso e' un bivio, da una parte l'HipHop serio, dall'altra parte c'e' il denaro seguo il mio sentiero, pure se non porta in alto, forse hai gia' capito quale strada ho scelto: scelgo l'asfalto rifaccio quel che ho fatto prima, scriva ogni mia rima ancora dieci volte, cento volte, seguo le mie scelte so che domani sara' un altro giorno, che domani sara' peggio, cerco aiuto intorno ma non trovo appoggio, l'ingranaggio e' fermo, si e' guastato torno indietro, imparo dal passato, 
il mio futuro e' gia' rubato e so chi e' stato parto da zero anche se costa caro, ma non mi faccio piu' prendere in giro e stai sicuro che stavolta faccio anch'io sul serio non resterei un altro minuto in questo posto, ma resisto, devo portare a termine il programma ad ogni costo per questo non mi senti e non mi vedi e non afferri il mio linguaggio, domani sara' peggio

Ai tempi mi tirarono fuori da questo "stile di pensiero" la mia nuova vita da universitario milanese e le due storie sentimentali che non è il caso di raccontare. Tanto non hanno avuto un bel finale.
Mi è capitato più volte in passato di pensare che queste due persone mi avessero "salvato". Mai cazzata fu più grande. Lo dimostra il fatto che adesso sono ancora qui, quasi allo stesso punto di dieci anni fa. Ora sono dell'idea che l'unico che può salvarmi sono io. Salvandomi da solo non sarà più necessario obbligare (inconsciamente?) un'altra persona a farlo, con l'unico risultato di farla "scappare" alla disperata ricerca di un altro da sposare il prima possibile.

Le persone che non si sopportano e soccombono all'apatia e all'inquietudine non appena rimangono sole, le persone che non si piacciono abbastanza per sentirsi bene in compagnia di se stesse, sono prigioniere della mancanza di amore di sé. Inutilmente vagano per il mondo alla ricerca di qualcuno che abbia la chiave per aprire la loro prigione dall'esterno. Cercano nuovi amici, nuovi amori, nuovi analisti, nuove guide ideologiche, maestri, guru, lama che svelino loro il segreto della parola magica e li liberino dall'isolamento. Ma la porta della prigione si apre soltanto dall'interno, e loro stessi sono la chiave che può aprire quella porta. La liberazione dalla prigionia nell'Io inizia con l'amore di sé

Si lo so, come al solito è tutta teoria e probabilmente tempo qualche giorno avrò già dimenticato tutto... come al solito... Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare e oggi parto dalla troppa grappa nel latte e miele e da quel CD... forse questa volta lo frego? Forse questa volta è quella giusta?

Dì, che cosa aspetti? Sei più veloce di così. Non pensare di esserlo: convinciti di esserlo. Smettila di provare a colpirmi! Colpiscimi!

domenica 11 gennaio 2009

Inverno - Fabrizio De Andrè

La cosa che più invidio in persone come De Andrè è la loro capacità di scrivere quello che sentono dentro. Sono convinto che se gli riusciva così bene è perché il primo a trarne vantaggio era lui stesso.


Sale la nebbia sui prati bianchi 
come un cipresso nei camposanti 
un campanile che non sembra vero 
segna il confine fra la terra e il cielo. 

Ma tu che vai, ma tu rimani 
vedrai la neve se ne andrà domani 
rifioriranno le gioie passate 
col vento caldo di un'altra estate. 

Anche la luce sembra morire 
nell'ombra incerta di un divenire 
dove anche l'alba diventa sera 
e i volti sembrano teschi di cera. 

Ma tu che vai, ma tu rimani 
anche la neve morirà domani 
l'amore ancora ci passerà vicino 
nella stagione del biancospino. 

La terra stanca sotto la neve 
dorme il silenzio di un sonno greve 
l'inverno raccoglie la sua fatica 
di mille secoli, da un'alba antica. 

Ma tu che stai, perché rimani? 
Un altro inverno tornerà domani 
cadrà altra neve a consolare i campi 
cadrà altra neve sui camposanti.

giovedì 1 gennaio 2009

Buon anno...

... soprattutto a me stesso! Si vero, non mi manca nulla, mi lamento troppo e sono sempre pessimista. Lo so! Ma son così! Buon anno a me, così magari diventerò un po' più bravo.
Se il 2009 sarà allegro la metà della serata appena trascorsa, sarà un anno eccezionale (anche se non ci vuole molto a migliorare il 2008).
Auguri!