lunedì 29 dicembre 2008

Decervellamento

La differenza sta nel cogliere la differenza tra fantasia e realtà.

Pictures of you

Immaginare che si possa entrare in quelle foto e sapere che non ci si potrà mai entrare.
La differenza sta anche nel convincersi che la ragione ha sempre ragione.
L'irrazionalità, l'improvvisazione, l'impulso sono frutto del romanticismo (urca!) e alla fine probabilmente non portano da nessuna parte.
E' una sfida, una sorta di battaglia e come tale va studiata nei minimi particolari. Ci vuole un cervello fino, una buona strategia e la convinzione che ce la si può anche fare.
Ma se la prima cosa a cui pensi è "ma anche no", allora è meglio lasciar perdere. Evitare figuracce, ma soprattutto evitare di soffrire. Se "ma anche no" è il primo pensiero, il secondo è certamente frutto della fantasia, di Matrix, dell'Isola che non c'è.
A seguire, in ordine di apparizione: "però sarebbe bello se...", "lo sapevo che sarebbe andata così", "sei il solito coglione".

I've been looking so long at these pictures of you
that I almost believe that they're real 
I've been living so long with my pictures of you
that  I almost believe that the pictures are all I can feel

La differenza sta nel convincersi che non c'è nulla da perdere.
Che "ad essere pessimisti, ci si illude di risparmiare sofferenza, in realtà la si relega in un angolino buio, dal quale ci fa più male di quanto possa farcene qualunque evento della vita" e che, per dirla alla Capossela...

Non si è fatti per stare a soffrire
andarsene se è ora di finire
affidarsi alla vita senza più timore
amare con chi sei
o dare a chi ti da’
e non desiderare sempre e solo
quello che se ne va...

Insomma, il solito gran casino che finirà per dissolversi al suono della sveglia e ripresentarsi allo spegnimento della luce. 

Non sono bruciate le foglie,
non si sono spezzati i rami...
Il giorno è terso come cristallo.
Eppur questo non basta.

Come a dire, il mondo non crolla se non nella tua testa. 
Anche questa volta, detto tutto, detto niente... domani sarà peggio o si ripartirà da capo?

Ecco cosa capita a chi ignaro 
Passeggia per veder decervellar 
In via dell'euchadé da malaccorti 
Si parte vivi e si ritorna morti

domenica 28 dicembre 2008

No comment

"Il vostro cattivo amore per voi stessi fa della vostra solitudine una prigione" (F. Nietzsche, Also Sprach Zarathustra).
Le persone che non si sopportano e soccombono all'apatia e all'inquietudine non appena rimangono sole, le persone che non si piacciono abbastanza per sentirsi bene in compagnia di se stesse, sono prigioniere della mancanza di amore di sé. Inutilmente vagano per il mondo alla ricerca di qualcuno che abbia la chiave per aprire la loro prigione dall'esterno. Cercano nuovi amici, nuovi amori, nuovi analisti, nuove guide ideologiche, maestri, guru, lama che svelino loro il segreto della parola magica e li liberino dall'isolamento. Ma la porta della prigione si apre soltanto dall'interno, e loro stessi sono la chiave che può aprire quella porta. La liberazione dalla prigionia nell'Io inizia con l'amore di sé.

Tratto da "La ferita dei non amati" di Peter Schellenbaum.

venerdì 26 dicembre 2008

E' finita l'estate

E' fuggita l'estate,
più nulla rimane.
Si sta bene al sole.
Eppur questo non basta.

Quel che poteva essere
una foglia dalle cinque punte
mi si è posata sulla mano.
Eppur questo non basta.

Ne' il bene ne' il male
sono passati invano,
tutto era chiaro e luminoso.
Eppur questo non basta.

La vita mi prendeva,
sotto l'ala mi proteggeva,
mi salvava, ero davvero fortunato.
Eppur questo non basta.

Non sono bruciate le foglie,
non si sono spezzati i rami...
Il giorno è terso come cristallo.
Eppur questo non basta.

La poesia è di Arsenij Tarkovskij. L'ho sentita nel film "L'ora di religione" di Marco Bellocchio, che vi consiglio perché secondo il mio inesperto parere non è male.
Per quanto riguarda la poesia, ognuno ci può leggere quello che vuole, credo.
Io ci vedo la costante insoddisfazione della vita, nonostante non ci manchi nulla, almeno dal punto di vista materiale. E questo dimostra che alla fine non è di cose materiali che abbiamo principalmente bisogno, ma di altro. Poi che sia religione, amore, amicizia, pace, una casa o una serata in discoteca, non lo so. E forse nemmeno tutte queste cose alla fine ci bastano, ma in ogni caso è tutto soggettivo.

Per quanto mi riguarda.... non ne ho la più pallida idea.

lunedì 22 dicembre 2008

Biologia

Il successo non è normale. L'essere umano è biologicamente predisposto al fallimento, lo dimostra il fatto che è provvisto di gambe e non di ruote, di braccia e non di ali, di metabolismo invece di batterie. Perché rincorrere il successo se possiamo goderci in pace le nostre sconfitte? Perché fare oggi ciò che possiamo rimandare a domani? O farlo bene se si può farlo a metà?

Tratto da "Il mio paese inventato" di Isabel Allende

venerdì 12 dicembre 2008

Anche io ho la memoria corta

"Frank, il mondo non cambierà mai".
"John, ti sei mai soffermato a pensare sul fatto che magari non è il mondo che non va?". Ero d'accordo con lui. Ma mi piaceva stuzzicarlo cercando di tirargli fuori tutti i suoi pensieri.
A volte ci riuscivo e, ahimé, spesso mi scoprivo completamente d'accordo con lui.
"Si Frank, ci ho pensato. Il fatto che il mondo resterà sempre l'immondezzaio che è non significa che sia solo colpa del mondo. E quando dico mondo, non mi riferisco alla guerra giù in Iraq, o alla fame in Africa. Parlo di quello che sta da qui a El Paso. Mi capisci Frank?".
Eccome se lo capivo, ma il mio compito era dirgli di no.
"In parte John. Cosa c'è che non va nel tuo mondo?".
"Non so Frank. A me sembra di non fare del male a nessuno, ma ci sono persone che con le loro azioni mi feriscono. Mi sembra che sia quasi cattiveria gratuita. Non capisco."
Rimasi stupito questa volta. Sembrava davvero che soffrisse. E non sapevo a cosa di riferisse.
"John, davvero, non capisco. Cosa è successo?". Cominciavo a preoccuparmi.
Ero io che avevo il dovere di governare il suo pensiero. Ma non capivo. Cosa era successo?
Possibile che fosse accaduto qualcosa che avesse ingannato anche me? Qualcosa di cui non mi ero accorto?
"La strada per El Paso, Frank. Mi ci ero avviato. Sembrava quasi fosse in discesa. Mi son lasciato prendere la mano. Ho cominciato a sperare che forse stavolta ci sarei arrivato. Poi...".
"Poi?"
"Tu dove eri Frank? Sei tu che mi devi tenere sveglio! Sei tu che mi dovresti sempre ricordare che a giocare col fuoco prima o poi ci si scotta. Io ho la memoria corta Frank".
Ora capivo. Entrambi ingannati da quel mondo che dal portico della fattoria di John arriva giù ad El Paso.
John si stupiva che nemmeno io mi fossi accorto di nulla. Ma io sapevo che il suo difetto era anche il mio. Ed era successo ancora, nonostante mi fossi ripetuto mille volte che sarei stato più attento.
"Anche io ho la memoria corta" dissi abbassando lo sguardo. La bottiglia di Corona era vuota.
"Non arriverò mai giù a El Paso, Frank".
Cominciavo a temere che avesse ragione.

Tratto da "La strada per El Paso" di Ferdie Gerald

lunedì 8 dicembre 2008

Evoluzione. Come per i dinosauri.

Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla, ad ammirare la sua bellezza, la sua genialità?
Miliardi di persone che vivono le proprie vite. Inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva e dove erano felici tutti quanti e contenti? Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che in quanto specie il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava... si sforzava di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così, all'apice della vostra civiltà. Ho detto vostra civiltà di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi, diventò la nostra civiltà e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione Morpheus, evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo.

Tratto da "Matrix" dei fratelli Wachowski

domenica 7 dicembre 2008

Ombre impossibili

"Frank, ho avuto uno dei miei momenti di lucidità, oggi".
Quando John aveva uno dei suoi momenti di lucidità, significava che, forse, stava per confessarmi uno dei suoi pensieri. Succedeva raramente.
"Dimmi John, cosa è successo". Cercavo di non essere mai troppo invadente in questi casi. Temevo che come suo solito finisse per rintanarsi nel suo guscio.
"Sai Frank, uno di quei momenti in cui riesci a guardare le cose nel modo in cui sono. Senza farsi condizionare. Un'onda alla volta".
John aveva una sua idea, una teoria la chiamava lui. Per me era solo un modo di interpretare la realtà, un po' fantasioso, non una vera teoria.
John sosteneva che nella sua mente c'era qualcosa che non andava. "Niente di grave, intendiamoci Frank. Non credo di essere pazzo, solo non allenato" mi diceva. 
Sosteneva che i suoi pensieri vivessero in modo indipendente e che lui non li poteva guidare. E così si era immaginato il bagnasciuga del mare. A John piaceva il mare. 
Lui vedeva ogni suo pensiero come un'onda. Arrivava sulla spiaggia, faceva la sua schiuma. Bagnava la sabbia e poi veniva sommersa dall'onda successiva, scomparendo nel mare.
"Non c'è verso di impedire che l'onda successiva risucchi la precedente" mi diceva quella volta. 
Ma ogni tanto accadeva, come oggi, che John riuscisse ad isolare l'onda. E allora aveva il suo momento di lucidità.
"John, pensi che mi dirai questa volta quale è stata la tua illuminazione?". 
Cominciavo a temere che anche questa volta non mi avrebbe detto nulla di più.
"Frank", disse prendendo la sua bottiglia di Corona, "non è una grande illuminazione. E come al solito è solo il problema che mi è chiaro. Per il resto è il solito deserto. Sai dove devi andare, ma il solo guardare giù verso El Paso ti fa passare la voglia".
Anche questo era un suo cavallo di battaglia. Andare giù al El Paso era faticoso. Bisognava passare il deserto. Era meglio, come diceva lui, "Restare sotto il portico a guardare il caldo disegnare l'orizzonte di speranze vane". Si insultava, solitamente, per questa sua pigrizia. Ma diceva anche che "Insultarsi è molto meno faticoso che andare al El Paso".
"Frank?".
"Dimmi John". Sapevo cosa stava per dirmi, ma glielo chiesi lo stesso.
"Ti va un'altra Corona?"
Anche questa volta non mi avrebbe raccontato la sua illuminazione. "Certo John, vado a prenderla. Limone?"
"Claro senor.. Muchas gracias".
Così restammo in silenzio sotto il portico ancora per un po', a vedere il caldo disegnare nel deserto ombre impossibili.

Tratto da "La strada per El Paso" di Ferdie Gerald

sabato 6 dicembre 2008

Zitta. Basta con queste sciocchezze

- Disse "Ho molta paura" -  raccontò il mendicante.
- "Perché?" le chiesi, e lei mi rispose: "Perché sono profondamente felice, Dottor Rasul. Una felicità come la mia spaventa". Gliene chiesi la ragione. "Si prova una felicità così grande solo quando la si sta per perdere". E io le dissi: "Zitta. Basta con queste sciocchezze". -

Tratto da "Il cacciatore di acquiloni" di Khaled Hosseini

lunedì 1 dicembre 2008

L'indovina

L'indovina Amalia, famosa cartomante, accolse il cliente nel suo studio.
Sul tavolo c'erano una statuetta egizia, il gatto nero Pippo, tre pacchetti di sigarette e un mazzo di tarocchi.
"Tagli il mazzo" disse Amalia con voce baritonale.
Il cliente eseguì.
La cartomante Amalia estrasse tre carte e le scoprì lentamente davanti a sé.
"La prima carta dice che nel marzo di quest'anno ci saranno spaventosi attentati a Londra, Parigi e Roma e un ordigno atomico verrà lanciato su Washington".
L'uomo deglutì.
"La seconda carta dice che la reazione degli Stati Uniti provocherà la terza guerra mondiale con due miliardi di morti nel quadro di una catastrofe climatica che sommergerà due terzi delle terre emerse".
L'uomo si grattò la testa.
"La terza carta dice che la donna a cui sta pensando la ama ancora e tornerà da lei".
"Grazie, grazie" disse l'uomo quasi con le lacrime agli occhi.
Pagò, uscì e quando fu in strada, la gente, gli alberi, il cielo, tutto gli sembrava più bello e luminoso.

tratto da "La grammatica di Dio" di Stefano Benni

sabato 29 novembre 2008

Sono alla ricerca di...

... di non lo so! Perché ci sono diverse cose da cercare, ma fondamentalmente di due tipi: materiali e immateriali. Per quanto riguarda le materiali, direi che farei bene a non cercare altro, visto il casino (in senso buono) in cui mi sono infilato con l'acquisto della casa.
Il problema è il resto. Che cerco? Che cercano gli altri? C'è un bigino, un manuale delle istruzioni? No. Ognuno fa quello che crede sia meglio. Io faccio a caso perché non so cosa è meglio.
O forse, per essere più precisi, non so come fare per fare cosa è meglio. Fatto sta che al lato pratico, conoscere dove si vuole arrivare, ma non conoscere il come e non conoscere nemmeno dove si vuole arrivare, in ogni caso, non porta da nessuna parte.
Stasera sono stato a teatro a vedere "Il Gabbiano" di Checov. C'è una frase che mi è piaciuta (ce ne sono state molte, ma questa la posso riportare esattamente perché è scritta sul foglietto che ti danno all'ingresso).
... io navigo sempre in un caos, di sogni e immagini e non so a che serve tutto questo e a chi, che senso ha ...
Bella!! Sogni e immagini. I sogni non appartengono al mondo reale. Ti tengono vivo, ma alla lunga ti fregano. E resti fregato dalle immagini, cioè la realtà. Che è sempre lì, ma troppo spesso la confondi (o la ignori) fino a quando ti dà una bella sberla. A quel punto (almeno per un po') i sogni scompaiono e tu cominci a chiederti: sono alla ricerca di... ?
(e ritorni all'inizio di questo post)

domenica 23 novembre 2008

Tutto d'un fiato

Perchésemplicementenonpensarealpropriopassatocomeunaseriedieventifruttodidecisionipreseinqueimomenti?Enoncomeunaseriedierroriedi"facevomeglioafare"o"facevomeglioanonfare"?Perchéilpassatoèl'unicacosacheconosciamopercertoquindiépiùfacileinsultarlo.

sabato 22 novembre 2008

I Cerini di Santo Nicola

"I CERINI DI SANTO NICOLA - RACCONTO INFIAMMABILE PER VOCI, SUONI E CANZONI"
è un audio racconto di Vinicio Capossela che andò in onda la notte di Natale del 2002 su Radio 2.

Dopo varie ricerche, sono finalmente riuscito a scovarlo sul sito de "L'accolita dei Rancorosi".
Per scaricarsi il materiale audio e video (ce ne sono un sacco) dovete innanzitutto iscrivervi al forum (tasto Registrazione in alto a sinistra). Una volta registrati, andate a questo indirizzo. Se non l'avete già fatto, inserite il vostro username e password. Il post riporta la password da utilizzare per accedere ai contenuti multimediali. Copiate la password e andate al Baule (Audio e Video). Scegliete quello che volete scaricare ("I cerini di Santo Nicola" è il numero 2 nella sezione audio) e quando vi viene chiesta, incollate la password che vi siete copiati prima.

E' un po' macchinoso, ok, ma ne vale la pena secondo me: un'ora abbondante con Capossela e le sue voci, le sue musiche e le sue storie. Davvero originale e divertente!! Ve lo consiglio!

Sante Nicola ci ha portato
in dono le parole

per parlarci e scaldarci
il cuore
che poverta’ non sapersi parlare

e vedersi passare

vicini e muti

chiusi nel rancore

La pioggia si è fatta neve

e non ferisce ma bagna

e come manna morbida

ci consola..

Sante Nicola

ci ha portato parole incartate

e scritte e parlate

per dircele davvero

queste parole d’amore


Buon ascolto!!!

mercoledì 19 novembre 2008

Sonata - Nice and Nice

Bisognerebbe riuscire a starci svegli, puliti, in mezzo alla vita. Che non ti prenda più il sonno, il marcio del letto, che è lì che fanno le cimici, che poi si finisce per chiocciare come i vecchi, con qualcosa tra le mani.
Tutto tace e il mondo non ti trova, la vita non ti trova. L'ossessione si prende tutto. E niente è più vasto del bicchiere d'acqua in cui ti sei annegato.
Dunque se arrivi ad imparare che un'anima ti può rendere l'anima, bisognerà ricordarselo, perché non serve avere trovato. Bisogna ricordarsi di avere trovato.
Perché tutto può sparire intorno a noi. La casa, le strade, due occhi di biglie in un vestito a ciliegie, quello che eri fino adesso.
La notte ti prende e il mondo non basta più. Addio poesia, epica, amore per le scarpe, per i vestiti che iniziano a stare in piedi da soli, e sono proprio i tuoi vestiti. Tutto andato e qualcuno ti viene a chiedere, "Ma che è successo, che è successo?" E tu dici "Non lo so. Non lo so".
Perduto! Lost! Chi è perduto?
Anche se sei nato già incapace di difenderti, schifosamente obbediente, così teso all'impiastro, non bisognerebbe essere così crudeli con se stessi. Non darsi mai un sogno di quiete, né oggi né domani. Non bisognerebbe, come se tutto fosse da arraffare, se tutto fosse sempre bottino.
Non bisognerebbe, o forse è l'unico modo. Amare sempre, nella colica. Vedere luci e abbagli e vederli scomparire subito, o stare ad impazzire tra le camere, tra i rumori dei tubi degli altri.
Svuotarsi agli estranei, e non conservarsi niente.
Perché non si muore tutte le mattine.
Buttarsi sempre, non seguire la voce. Stordirsi. Curarsi di quello che non c'entra, affardellarsi il groppone, divorarsi, affezionarsi ai mali. Non impadronirsi di niente. Diventare meno ubbidienti e meno vigliacchi, perdere la poesia e le mutande, perdere ogni cosa di dosso, non conservare niente e farsi attaccare tutto. Curarsi invece l'anima, metterne un po' dentro, un po' da parte. Come se non si dovesse morire per forza stanotte, come se ce ne fosse anche per domani e dopodomani, perché è vero, si muore tutte le mattine, e un poco di più ogni volta e anche per tutte le altre volte.

Da "Non si muore tutte le mattine" - Vinicio Capossela

lunedì 17 novembre 2008

16 Novembre 2008

domenica 16 novembre 2008

Assegnare in modo permanente la lettera ai drive USB esterni

Non so voi, ma a me girano decisamente quando collego il disco esterno USB (o una chiavetta) e quello stronzo di Windows gli assegna una lettera "a caso" (in realtà non è a caso, ma non sempre è la stessa). Risultato: Winamp e Picasa (per esempio) cercano i file su un drive che al momento non è inserito!! Che palle... ma finalmente ho trovato la soluzione e mi è piaciuta così tanto che ve la riporto, casomai qualcuno avesse lo stesso problema. La soluzione si chiama USB Drive Letter Manager.
Innanzitutto i due siti su cui ci sono le istruzioni:
  • Qui una descrizione a grandi linee di come fare.
  • Qui il sito con le istruzioni dettagliate e il software da scaricare.
Dopo aver scompattato il programma e installato da linea di comando (lanciando _install.cmd) ho editato il file USBDLM.ini e inserito le seguenti linee:

;Lacie
[DriveLetters10]
DeviceID1=10000E000B99CB76
Letter1=H

; WinPenPack
[DriveLetters11]
DeviceID1=20044322730296F061B1
Letter1=J

Il primo gruppo mappa il mio HD da 300GB della Lacie sempre sulla lettera H:. Il secondo, la chiavetta USB da 1GB su cui ho il WinPenPack sempre sulla lettera J:.
Il campo DeviceID1 è il numero seriale del dispositivo che si ricava in modo semplicissimo: lanciate da linea di comando ListUsbDrives_To_Notepad.cmd, vi si apre notepad con tutti i campi dei drive USB collegati in quel momento. Troverete la voce "USB Serial" con il numero che vi serve.

Questo è uno di quei software (ah, naturalmente è free) che io reputo geniali: risolve il problema in 5 minuti senza essere degli smanettoni!!

martedì 11 novembre 2008

Quell'attimo che non riesco a catturare

"Ehi ciao, grazie del passaggio. Buonanotte! Ci sentiamo nei prossimi giorni".
SBAM
Si chiude la portiera e la serata è finita. 
Bella serata, aperitivo, concerto, quattro chiacchere in macchina tornando da Milano. Ma la serata si è chiusa con quella portiera e ora non resta che assaporare il momento finale. Quell'attimo che non riesco a catturare.
Quel momento che ti stampa il sorriso sulle labbra perchè ripensi a cosa hai appena vissuto e nel momento stesso in cui nasce, il sorriso, porta con sé la malinconia. Poca, a sufficienza. Tanta malinconia quanto basta a rendere la serata speciale. Forse è assurdo, ma ci vuole un poco di malinconia per farti capire che la serata è stata una di quelle che ne vale la pena.
Però quell'istante, sorriso-malinconia, fuggono subito. Sommersi dai pensieri... Domani, banca, comune, lavoro, casa.. aiuto! Perché non riesco mai a tenere quell'istante lì fermo.. almeno il tempo del viaggio Bergamo-casa? Me lo immagino come i fumatori di pipa, che il fumo se lo tengono in bocca, con la bocca aperta.. quelli bravi lo tengo lì e lui non scappa.. quelli non abituati, tossiscono e in un attimo il fumo (e il momento) se ne và.
Ma pazienza, per quanto breve, ne vale la pena... e queste poche righe nel mondo che non c'è magari mi aiuteranno a ricordarlo! E poi c'è sempre il Vinicio che anche stasera non mi ha deluso.

venerdì 7 novembre 2008

La faccia della terra


E gli uomini e le donne come talpe cieche
le costole continuano ad intrecciare
e i desideri muti travolgono le loro vite 
sulla terra, nudi e bisognosi
e continuano a lasciarsi ciechi, storpi e soli
sulla nera nera terra cercare
sulla nera nera terra cercare
sulla faccia della terra cercare

[Vinicio Capossela - Da Solo - La faccia della terra]

Gli scoppiati - Report 19 Ottobre 2008

Io ci ho provato qui a (capire) spiegare cosa è successo, ma quelli di Report, che son dei grandi, hanno fatto questo cartone animato che in modo semplice rende l'idea (a noi comuni mortali) del casino che è successo. La puntata completa la potete vedere (come tutte le altre) sul sito di Report a questo indirizzo (mentre a questo c'è il testo integrale). Se avete un'ora e mezza del vostro tempo guardatelo, ne vale la pena.
Che altro dire, se non che come al solito il mondo fa schifo... e pochi di noi (io non mi sento tra questi) fanno qualcosa per migliorarlo. 




Sono decisamente pessimista per il futuro.

domenica 2 novembre 2008

Ritorno alla realtà

Dicevo, poco fa, quanto mi sento stupido ad usare Facebook.
La realtà però è anche peggio. La realtà è che ci si perde nei propri stupidi problemi finendo per vederli insormontabili. E ci si arrabbia o intristisce, dipende.
Poi senti che una persona che è stata malata di cancro qualche anno fa, che ha passato le pene dell'inferno tra chemioterapia, medicinali ecc. ecc., dopo qualche tempo di buona salute si ritrova di nuovo malata. Senza più la possibilità di fare la chemio o ripetere i trattamenti.
E io sto qui a pensare a quanto sia stupido usare Facebook e a lamentarmi della vita.
Complimenti, veramente complimenti.
Non c'è limite alla stupidità umana (naturalmente parlo per me).

Il Faccialibro

Il Faccialibro sembra quasi che sia il posto in cui la gente comunica al mondo quanto è contenta della vita che fa. Si pubblicano foto, si raccontano i cazzi propri, si creano gruppi...
Mi chiedo però se non sia l'ennesima fregatura multimediale creata .. ops.. scusate.. utilizzata per ingannare ed ingannarsi. Far vedere, far sembrare, apparire, ... 
Questo perchè curiosando tra le pagine degli amici ne traggo l'impressione che la persona che sta dietro quelle pagine non è quella che conosco. In altri casi mi chiedo invece come diavolo fa la gente ad avere una vita così bella da pubblicare su Facebook. Io non ce l'ho una vita così bella da pubblicare su Facebook!! E da qui nasce la domanda: "non è che, essendoci Facebook, siamo spinti a crearci una bella vita, così da poterla pubblicare?"
Se fosse così sarebbe davvero triste. 
E poi ancora...
Sarò davvero quello che appaio in Facebook? 
Sarà sano usare Facebook?
Come diavolo si faceva prima senza Facebook?
Perchè abbiamo necessità di avere Facebook per restare in contatto con gli amici? 
Se sono amici li dovrei voler sentire indipendentemente da Facebook. Cambierei la funzione "Aggiungi come amico" in "Registra come conoscente".
Il Fenomeno Facebook, alla fine, passerà, credo, e nessuno lo userà più perchè ci sarà un nuovo social network più figo. Quindi saremo costretti, ancora una volta, a costruirci una vita piacevole da mostrare e ad imparare a mostrarla sulle pagine di un sito web.
Quanto mi sento stupido...



(... ma non smetterò di usare il Faccialibro)

domenica 26 ottobre 2008

Mumble mumble on "Egocentrismo"

Secondo me ne esistono di due tipi. O meglio, almeno due tipi (magari ce ne sono altri a cui non ho mai pensato o che non ho mai considerato).
Il primo è il tipo "esplicito", cioè di quelli che si vedono lontano un chilometro. Sono le persone che si vogliono mettere in mostra per farsi notare. A volte in modo antipatico (il classico sborone), ma a volte in modo simpatico. C'è gente che è capace di creare la compagnia, di tirare in mezzo tutti, anche i più timidi o schivi. Quello è un mettersi al centro dell'attenzione (questo è il significato che io associo ad egocentrismo) positivo, perchè tutti sono coinvolti! Credo che in una compagnia serva un tipo così, che tiri in mezzo tutti. Lui ottiene due risultati: mettersi al centro dell'attenzione e passare per il sostenitore della compagnia. Gli altri ci guadagnano il divertimento.
Poi c'è l'egocentrismo "nascosto" o "subdolo" che non è per forza di cose negativo, ma è egoista. L'egocentrico egoista è quello che si spaccia per buono con gli altri, lasciando intendere che fa le cose per fare un favore agli altri. In realtà lo fa per mettersi al centro della loro attenzione (il lato egocentrico) ma l'obiettivo vero, l'ultimo, il finale è che egli deve trarre una soddisfazione personale da quello che fa, per autoappagarsi (il lato egoista: te lo vendo come una cosa per te, ma in realtà lo faccio solo per me stesso). Il tizio ottiene così il risultato di sembrare agli occhi degli altri un servizievole, gli altri magari ci guadagnano qualche favore, e lui si sente al centro dell'attenzione e (a volte) appagato perchè vede che la sua tattica ha successo.
L'essere egoista (cioè pensare innanzituto al proprio bene) può non essere sbagliato. In effetti credo che il lato negativo dell'egocentrismo egoista non sia l'egoismo e nemmeno tanto l'egocentrismo, ma l'effetto sull'egocentrico egoista: l'aspettativa!
E' questo l'errore, secondo me. L'egocentrico egoista, dopo aver fatto tutto (o quasi) per sé stesso (quindi non ha diritto a nulla in cambio) a volte si attende una "ricompensa" per il favore che NON ha fatto. Questa è la cazzata. Ma la cazzata più grossa è NON rendersi conto di NON aver diritto a ricompense (il che implica il NON rendersi conto di essere egocentrici egoisti) e restarci male quando non arrivano.
Come sempre, tra il bianco e il nero, in mezzo ci sta tutto il (grigio) mondo.

sabato 18 ottobre 2008

La crisi mondiale!! Documentandosi...

.... si scoprono tante cose interessanti. Non tutto risulta chiaro, ma già avere un'idea di quello che è successo è qualcosa. Ed è sufficiente ad incazzarsi. Vi racconto quello che ci ho capito io.

Intorno al 2004 i tassi di interesse negli USA non sono molto superiori all'1%. Questo spinge molte persone ad acquistare la loro prima casa per realizzare il sogno americano! Dal 2004 al 2006 la banca centrale degli USA aumenta i tassi 17 volte, portandoli al 5,25%. Risultato i mutui a tasso variabile hanno rate sempre più alte e quindi le famiglie più in difficoltà cominciano a diventare insolventi e le banche sono costrette a pignorare le case.
Dal 1997 al 2006 il valore delle case negli USA aumenta del 124%. Nel 2007 e nel 2008 si registrano, invece, riduzioni rispettivamente di circa il 10% e di circa il 15%.
Risultato numero 1: mentre le rate dei mutui aumentano, aumentano gli insolventi, aumentano i pignoramenti, ma il valore delle case diminuisce e quindi le banche non riescono a rientrare della perdita dovuta all'insolvenza.

I famosi mutui subprime sono quelli che vengono concessi a famiglie che hanno un'elevata probabilità di diventare insolventi. Le banche hanno delle regole per assegnare un mutuo. Nel 2000 il 5% delle famiglie con mutuo subprime risultava insolvente. Nel 2006 sono circa il 40%.
La cartolarizzazione è una tecnica usata dalle banche per emettere mutui ad alto rischio. Quando viene emesso un mutuo subprime, la banca emette delle obbligazioni (dette Abs) con le quali recuperare i soldi necessari ad erogare il mutuo. Vendendo le obbligazioni, la banca "ridistribuisce" sul mercato il rischio legato al mutuo subprime. Le obbligazioni Abs vengono molto spesso inglobate (o "impacchettate) in altre obbligazioni (dette Cdo) che vengono rivendute sul mercato sparpagliando ulteriormente il rischio del mutuo subprime.
Risultato numero 2: il rischio legato a mutui concessi con troppa leggerezza è arrivato sui mercati di tutto il mondo. Quando il mercato se ne rende conto, le cartolarizzazioni vanno in crisi, nessuno le vuole più comprare e il loro valore crolla dell'80%. Il "panico" si estende anche alle obbligazioni che non hanno nulla a che vedere con i mutui subprime.

Perchè le banche falliscono? Per tanti motivi (molti dei quali personalmente non mi sono chiari) ma tra i principali c'è il seguente: le banche sono le principali acquirenti dei titoli "spazzatura", ovvero di quelle obbligazioni emesse a seguito di mutui subprime. Spesso le banche creano società ad hoc (dette Conduit o Siv) che si occupano dell'acquisto di questi titoli rischiosi. Tali società, essendo esterne alla banca, non compaiono nelle voci di bilancio della banca stessa. Quando si diffonde il panico queste società iniziano ad andare in crisi, le banche devono quindi intervenire per salvarle, ma così facendo inglobano nei proprio bilanci le loro perdite.
La borsa ovviamente si innervosisce. Tutti vendono per recuperare soldi e nessuno si fida più delle banche.  Nemmeno le banche si fidano più le une delle altre e quindi non si prestano più soldi. Il tasso che regola il costo dei prestiti tra le banche sale. Questo tasso è l'Euribor, che è lo stesso utilizzato per calcolare la rata dei mutui a tasso variabile.
Credit Default Swap sono delle sorte di assicurazioni, generalmente emesse dalle banche, che assicurano la restituzione del capitale nel caso in cui una obbligazione "fallisca", ovvero vada in default. Visto che le banche sono in crisi, gli investitori iniziano a pensare che nel caso di default delle obbligazioni le banche stesse non saranno più in grado di farsi carico delle perdite.  
Risultato numero 3: le banche aumentano le loro perdite perchè i prezzi delle case si sono ridotti e i pignoramenti non sono "efficaci", le cartolarizzazioni sono entrate in crisi e nessuno le vuole più, le società create dalle banche stesse hanno portato le loro perdite nei bilanci, la borsa non si fida più delle banche, le banche non si fidano delle banche e molte banche non potranno onorare le perdite delle obbligazioni in default.

La deregulation per tappe. La deregulation è composta da una serie di norme introdotte egli USA che aveva come obiettivo quello di ridurre il controllo su come le grandi banche agiscono nel mercato.
1999: si limitano i controlli (da parte dello stato o di altri enti) su banche di investimento e istituti di credito ipotecario;
2000: si eliminano i controlli sui Cds (le assicurazioni fornite dalle banche conto i default delle obbligazioni)
2002: Bush: "Diventare proprietari di casa è un modo per realizzare il sogno americano... La gente spesso vorrebbe comprare ma non ha soldi, ma a questo c'è rimedio: faremo si che venga semplificata la documentazione richiesta". Cioè diventa più facile avere un mutuo subprime.
2004: la Sec è l'organo di controllo delle 5 maggiori case di investimento di Wall Street (Lehman Brothers, Bear Stearns, Merril Lynch, Morgan Stanley e Goldman Sachs). Nel 1975 la Sec concedeva che il rapporto tra debito e capitale netto fosse normalmente di 6 a 1. Le 5 grandi case con l'appoggio della politica ottengono l'eliminazione di questi controlli e si autoregolamentano. Queste case raggiungono rapporti di 40 a 1 (per ogni $ di capitale, ne hanno 40 di debiti). Solo le 5 grandi case hanno questa deroga. Tutte le altre devono continuare a sottostare ai controlli della Sec.

Le cartolarizzazioni a questo punto diventano il modo normale di operare. Ma per cartolarizzare un mutuo e creare delle obbligazioni da rivendere, servono i mutui. Quindi si spinge perchè vengano concessi mutui facili (mutui con tassi bassissimi, con l'opzione di non pagare né interessi né capitali per i primi anni, mutui senza istruttoria, ...). Tutti questi vengono "impacchettati" in obbligazioni Abs e a loro volta in obbligazioni Cdo. Sono obbligazioni "tossiche", ma che vengono vendute come buone grazie alle agenzie di rating che, pagate da chi crea i bond, assegnano la valutazione migliore (AAA). Ma in fondo dove è il rischio? In caso di problemi ci sono le banche che assicurano il pagamento in caso di default tramite le Cds. O anche no.

Io non so spiegare quanto di tutto ciò sia voluto, quanto sia frutto del periodo, quanto della sfortuna, quanto dei controllori che non hanno controllato. Il fatto è che è uno schifo e poi alla fine quelli che ci perdono sono sempre quelli.

Il tutto è liberamente tratto dal libro "La grande crisi - domande e risposte" in vendita oggi con Il Sole 24 ore

giovedì 16 ottobre 2008

Vinicio Capossela - Il Gigante e il Mago

Il primo video del nuovo album di Capossela.
A questo link potete ascoltare il singolo tratto dall'album che esce... domani!! :)

sabato 11 ottobre 2008

Comunicato ufficiale

Eh si, è proprio ufficiale adesso. Questa mattina ho apposto la mia firma sul "Contratto preliminare di compravendita", staccato l'assegno e chiuso la ricerca della mia prima casa. 
Mi tremano ancora le mani per il nervosismo, l'emozione e l'incognita che rappresenta questa cosa. Un'evoluzione della mia vita talmente radicale e rapida che non era programmata, ma che alla fine ho voluto... l'obiettivo che mi serviva.
Adesso viene il "bello": mutuo, piastrelle, porte, placchette, sanitari, arredamento... aiuto, ci sarà da impazzire. 
Ma non vedo l'ora di potermici infilare in quell'appartemento e stappare la mia bella bottigliozza di spumante con gli amici!!
Qui sotto la fotografia del complesso residenziale in cui andrò ad abitare! Lo so, è enorme... e io abituato alla villetta nel paesello mi ci dovrò abituare, ma non è certo quello il problema!
Mi preoccupa di più imparare a stirare :-)
Il mio appartamento non si vede in questa foto. E' posizionato a metà della palazzina sul lato destro, al secondo piano. Se siete curiosi, qui ci sono altre immagini, e qui la piantina.

giovedì 9 ottobre 2008

Sto guarendo o sto impazzendo?

Le prime ore di una mia giornata tipica settimanale sono solitamente composte da due fasi: il risveglio fisico e il risveglio mentale.
Il risveglio fisico è alle 6:00, cioè quando suona la sveglia. In quel momento si avviano tutta una serie di processi in background (quelli del sistema operativo) che regolano azioni automatiche e meccaniche come il vestirsi, mettersi gli occhiali, prendere lo zaino. E generano altrettanti pensieri automatici come "che giorno è oggi?", "cosa devo fare al lavoro?", "ho qualche telefonata importante da fare?" e cose del genere...
Da quell'istante in poi attendo, senza saperlo, l'istante del risveglio mentale. Mi sono chiesto se l'istante d'arrivo del primo pensiero intelligente della giornata sia distribuito come una variabile casuale di Poisson. Così ci hanno insegnato all'università. In effetti è come attendere una telefonata da qualcuno. Prima o poi arriva. Ma anche no. 
E infatti a volte il primo pensiero intelligente della giornata non arriva. A volte arriva alle 21 di sera, a volte arriva alle 8.20 del mattino.
Oggi è arrivato un pensiero alle 8.20 del mattino. Ora, il protocollo prevederebbe la classificazione del pensiero nella categoria "pensiero intelligente", ma per questa mattina farò uno strappo alla regola e classificherò semplicemente il pensiero come "pensiero", perchè mi ha interessato.
Insomma per farla breve (anche se non lo sto facendo) il pensiero di oggi è "sto guarendo o sto impazzendo?". Che poi pensiero non è perchè è una domanda, ma non sottilizziamo.
Il tutto si chiude così, lasciando lì la domanda, alla quale mi dimenticherò di dare una risposta, ma pazienza.

domenica 5 ottobre 2008

Stefano Bollani

Questo giro mi è andata bene... Venerdì ho assistito al concerto di Stefano Bollani, al teatro Donizetti di BG... G R A T I S ! ! ! (a tal proposito, ringrazio l'artefice della botta di c**o).

Comunque, non l'avevo mai sentito dal vivo, ma oltre ad essere un grande pianista, è pure un tipo fuori dagli stracci... 

In questo video che ho trovato su youtube potete vedere qualcosa di simile a quello che ha fatto venerdi a BG, e cioè il bis con pezzi a richiesta! Fantastica già solo l'idea!

Insomma, quando si è fortunati, bisogna ammetterlo... questa volta è andata bene a me.





Se vi capita andate a sentirlo perchè merita davvero!! :)

domenica 28 settembre 2008

Quel che è giusto è giusto

Ovvero, è giusto lasciar traccia delle giornate buone e di quelle cattive.

è stata una giornata di merda

Colpa di nessuno. Si dice così di solito. Cosa è successo? La cosa triste è che non mi è successo niente. Sono le illusioni il problema. Non quando ci sono, ma quando scompaiono. Si perchè le illusioni sono come un velo davanti agli occhi. Non vedi esattamente quello che c'è dietro, ma vedi quello che c'è disegnato sul velo. E se non sei veramente stronzo, sul velo uno ci disegna una speranza, o una cosa bella. 

Poi però il velo qualcuno o qualcosa te lo toglie. E dopo un primo momento di smarrimento, in cui ti ritrovi di fronte alla solita merda, hai pure da ringraziare quello che ti ha tolto il velo.

E quindi ti ritrovi al solito posto, col solito spirito a ricominciare, insultandoti per l'ennesimo incidente di percorso.

Anche per questa volta pazienza. E' destino che vada così. Comunque sono fortunato: un sms e si organizza la serata salva-tutto. E domani ci penserò.

Non prendete l'ascensore

In realtà non so che cosa scrivere stasera, ma volevo lasciare una traccia da qualche parte perchè è stata una bella serata. Un po' come i cani, che pisciano sulla ruota di una macchina: resta il segno per un po', ma poi comunque va via. 
E' stata una bella serata, dicevo,  e per lasciare la traccia lo scriverò qui:
è stata una bella serata
Di quelle serate che poi alla fine non so se mi fanno più sentir contento e fiducioso o se poi finiscono col diventare lo spunto per i soliti pensieri. Si perchè quando ti capita una bella serata, i soliti pensieri non si fanno vivi, tirano il pacco. Ma ti aspettano sull'uscio di casa, come la mamma quando avevo 16 anni, per controllare che tornassi in tempo (e lucido, probabilmente). Anche loro sono lì, e controllano che torni... L'importante è che torni, ma son più contenti se è tardi e se hai bevuto, perchè sei più vulnerabile. Comunque stasera non li ho visti ancora, forse mi va bene.
In ogni caso, mi piacerebbe non dirgli dove andrò abitare quando cambierò casa, magari funziona. Ma magari anche no. Anzi...
... eccoli forse arrivano, quindi smetto! Non gli darò soddisfazione anche questa sera, perchè questa 
è stata una bella serata

Un'ultima cosa... se leggete qui è perchè in qualche modo (non so quale e non so il perchè) vi interessate a qualche mia vicenda, e questo è apprezzabile e apprezzato da me. Quindi, standomi un po' a cuore, mi raccomando... se finite tardi di lavorare (tipo le 23.30) e se il vostro ufficio è ad un piano alto (tipo il 12)... non prendete l'ascensore per uscire dal palazzo! Potreste lasciarci le penne e in un modo nemmeno tanto simpatico... 

giovedì 25 settembre 2008

La scala mobile

Questa mattina mi sono svegliato con questa immagine...


... e ho pensato che la vita è come salire una scala mobile che scende. Per arrivare in cima si fa il doppio della fatica. Per sprofondare, basta smettere di camminare. Per restare a metà, nella norma, nella mediocrità, nell'anonimato, devi sempre e comunque camminare.
E poi c'è la scala "vita" mobile che a volte è come quelle della metropolitana di Milano: out of order.
Buona camminata.

domenica 21 settembre 2008

La Mezza di Monza


Fatta pure questa... La mezza maratona di Monza l'abbiamo liquidata questa mattina. Direi non proprio in scioltezza, ma meglio di Jesolo!
Si è aggiunto al gruppo (Pezzo, Gigi e io) anche Mr. Diego che partendo da zero ha fatto un tempone della madonna! Grande Diego!
Bello l'autodromo, bello il parco, ma soprattutto bella la soddisfazione di arrivare in fondo, migliorando un po' il tempo di Jesolo!
E adesso... rimane il mal di gambe la soddisfazione e il pensiero che domani sarà un disastro alzarsi per andare a lavorare... ma non farò il solito disfattista e cercherò di tirar sera con la soddisfazione della corsa.
E da domani si riprende a pensare a tutto il resto! :)
Le foto qui a destra (e qui).

lunedì 15 settembre 2008

Morna - Vinicio Capossela

Bella la canzone, bello il video... Sarò anche noioso e ripetitivo, ed è vero che ci sono in giro una marea di altri cantanti, ma... Capossela è un grande ed in tutte le sue canzoni ritrovo un pezzettino anche piccolo delle mie emozioni!


Per i più curiosi...
La Morna è la musica capoverdiana per eccellenza: è caratterizzata da ritmi languidi e lenti ed è intrisa di metafore relative alla lontananza, alla nostalgia ed alla separazione. Il termine creolo che probabilmente spiega in maniera corretta questa musica è "saudade" che esprime sentimenti di nostalgia e amore.
E' solitamente cantata da un solista accompagnato da una band acustica composta da chitarra, viola, violino e cavaquinho, strumento a 4 corde simile al mandolino. Non si conosce bene la sua provenienza, può avere influenze dal fado portoghese o dalle musiche dell'Atlas marocchino ma in ogni caso c'è un tocco innegabile di ritmo africano in essa nonchè un piccolo influsso preso dal tango argentino.
Sentito questo pezzo (mp3, si scarica gratuitamente) di Cesaria Evora che a quanto pare è la più famosa cantante di Morna al mondo. 

Comunqe, grande Vinicio! Ecco il testo...

Nel cielo di cenere affonda
il giorno dentro l'onda
sull'orlo della sera
temo sparirmi anch'io nell'ombra
la notte che viene è un'orchestra
di lucciole e ginestra
tra echi di brindisi e fuochi
vedovo di te
sempre solo sempre a parte abbandonato
quanto più mi allontano lei ritorna
nella pena di una morna

e sull'amore che sento soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
nascosto nel buio e nel mar
grido non più
immaginare ancor
tanto qui c'è soltanto vento
e parole di allora

il vento della sera sarà
che bagna e poi s'asciuga
e labbra che ricordano e voce
e carne che si scuote sarà
sarà l'assenza che m'innamora
come m'innamorò
tristezza che non viene da sola
e non viene da ora
ma si nutre e si copre dei giorni
passati in malaora
quando è sprecata la vita
una volta
è sprecata in ogni dove

e sull'amore che sento soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
nascosto nel buio e nel mar
grido non più
immaginare ancor
quel che tanto è soltanto
vento e rimpianto di allora

il vento della sera sarà
che bagna e poi s'asciuga
e ancora musica e sorriso sarà
e cuore che non tace
la schiuma dei miei giorni sarà
che si gonfia e poi si spuma
sarà l'anima che torna
nella festa di una morna

sabato 13 settembre 2008

Quando il cellulare diventa tuo amico...

Ci son momenti in cui anche il cellulare serve a sfogarsi un po'... No, non l'ho lanciato contro il muro. Mi è semplicemente servito a scrivere (tastiera qwerty... più facile) martedì scorso, in preda alla situazione che stava precipitando.. La pendenza della curva si è ridotta (forse perchè l'asse del tempo si è dilatato), ma il percorso punta inesorabilmente verso il basso... ancora.

Ho bisogno di un obiettivo per sopravvivere. E' da gennaio che mi sento spaesato, vivo alla giornata, non so bene cosa fare della vita. Mi sento in mezzo ad una foresta di alberi, tutti uguali in tutte le direzioni. Come si fa a scegliere dove andare? Mi manca l'obiettivo da raggiungere. Mi manca il perchè del correre, il perchè del preoccuparsi, il perchè del piangere e del ridere. Anzi, mi mancava. Ho fissato il mio obiettivo ora. Vivere da solo. Si cerca di unire l'utile al dilettevole, ma sembra che questo porti con sè più danni che benefici. Non tanto a me, ma a quelli che non capiscono la mia scelta. Non posso continuare a sentirmi solo in una casa con altre due persone. Non posso continuare a sentirmi in colpa per questo. Io non posso rinunciare a questa cosa, non questa volta. E' l'unico vero obiettivo che son riuscito a trovare e che, forse, avrò il coraggio di rincorrerrere. Mi fa compagnia, mi distrae, mi fa sentire meno solo. Non posso rinunciare, anche se loro piangono e mi fanno sentire in colpa. Non è tutta colpa loro, son cresciuto così, complicato e introverso, senza le palle per esprimersi e con la forza (inutile) di tenersi tutto dentro. E resterà tutto dentro ancora, perchè quello è uno di quegli obietivi che non ho il coraggio di affrontare. E come sempre, non resta che la convinzione che le cose non vanno mai come io vorrei. Non sono capace di farle andare nel modo giusto. E non andranno nel modo giusto nemmeno questa volta, ma quell'obiettivo ormai è l'unica cosa che abbia un senso per il mio futuro, quindi non lo mollerò. O con me o contro di me. Non si metteranno contro, alla fine, ma non capiranno mai che senza questa scelta, non farei altro che restare in quella foresta tutta uguale tutta scura. Non lo capiranno mai.

mercoledì 3 settembre 2008

Punto di equilibrio instabile

La consolazione (magra, dovrei aggiungere) è che la natura è piena di esempi di instabilità.
La pallina dell'esempio del professore di Sistemi alle superiori è posta sul cucuzzolo di una montagna appuntita. Il minimo soffio di vento e quella si sposterà, cadendo verso valle... arriverà ad un punto in cui anche il più grosso scossone, la riporterà sempre in fondo alla valle, nel tanto agognato punto di equilibrio stabile.
I sistemi asintoticamente stabili sono abbastanza fortunati... Si agitano all'inizio ma poi eccoli che pian piano si assestano, cercando di raggiungere quel maledetto asintoto che solo la matematica gli impedisce di toccare.
Le trombe non esplodono (e producono dei suoni fantastici) solo perchè hanno i poli al posto giusto! E i divani (beati loro) sanno reagire prima dell'evento: sono anti causali! E fidatevi che è così perchè "Il Verbo" (aka Fabio Rocca) ci ha assicurato che è così.
E poi ci sono i ponti che oscillano per non rompersi. Gli aerei che fanno le acrobazie solo se sono instabili e c'è il computer che continuamente apporta le correzioni per non farlo cadere (il fly by wire?)
E poi ci siamo noi... o meglio, ci sono io, perchè parlare degli altri non è mai possibile! E c'è la teoria dei transitori successivi! Non mi è dato arrivare in fondo alla valle, nè vicino all'asintoto... Probabilmente prima o poi esploderò perchè non ho i poli (o le palle) al punto giusto e non sono nemmeno capace di emettere suoni fantastici! Nè tantomeno sono anti causale! Certo, spesso ultimamente, al sabato sera barcollo (ma non mollo come si dice da noi) ma prima o poi mi romperò... e di acrobazie non ne faccio più nemmeno io perchè gli anni della gioventù son passati!
Basta una canzone di Capossela e crollo del tutto! La successiva mi risveglia. Esco con due vecchi amici e finisco per insultarmi perchè "cosa mi manca dalla vita?" Eppure dura un attimo... Ho un esagerato coefficente di sovraelongazione! Non ne vengo fuori! Il timido ottimismo di questi minuti svanirà drammaticamente domani mattina e forse per l'ora di pranzo saranno tornati tutti i cupi pensieri. Probabile che per l'ora di cena rientri nella mia Matrix, distaccandomi nuovamente dalla realtà.
Correre correre ma dietro a cosa poi? Ma non riesco a fermarmi cambia tutto! Aiuto! Ma come diavolo fanno gli altri? Possibile che mi manca sempre qualcosa per essere soddisfatto? Ce l'hai e dici "Si però...". Non ce l'hai più e non fai altro che rimpiangerlo e tentare di trovare un coraggio che non c'è per trovarne uno nuovo. E capiterà prima o poi, ma mi tirerò indietro. "E se finisce come l'altra volta?". Due sono già troppe!
Punto di equilibrio instabile. Si può anche dire: "La vita è quella cosa che ti capita mentre siamo impegnati in altri progetti".
Non ha senso tutto ciò e la cosa grave è rendersene conto. 
Mi chiedo spesso cosa pensi la gente che passa di qui (e qualcuno ci viene perchè il contatore in alto a destra si incrementa). Leggerà quello che scrivo? A volte spero proprio di no... Basterebbe non scriverlo dite voi... Vero, ma alla fine è uno sfogo (virtuale) come un altro. Sarebbe interessante insultarli per provocare la loro reazione! Ma poi che cambia?
Qual è la prossima domanda che mi devo fare?
Non so e non lo voglio sapere... mi godo questi ultimi momenti di ottimistico, timido, leggero buon umore.

martedì 2 settembre 2008

Camera a sud

Rubami l'amore e rubami
il pensiero di dovermi alzare
e ruba anche l'ombra di fico che copre
il cicalar della comare
che vedo bianco di calce e pale
pigramente virare
e ho in bocca rena di sogno
nella rete del sonno meridiano
che come rena
mi fugge di mano

Che sudati è meglio
e il morso è più maturo
e la fame è più fame
e la morte è più morte
sale e perle sulla fronte
languida sete avara
bellezza che succhi la volontà
dal cielo della bocca
bocca bacio di pesca che mangi il silenzio
del mio cuore

Sud
fuga dell'anima tornare a sud
di me
come si torna sempre all'amor
vivere accesi dall'afa di Luglio
appesi al mio viaggiar
camminando non c'è strada per andare
che non sia di camminar

Mescimi il vino più forte più nero
talamo d'affanno
occhio del mistero
olio di giara, grilli, torre saracena
nell'incendio della sera
e uscire di lampare
lentamente nel mare
bussare alle persiane di visioni
e di passi di anziani

Sud
fuga dell'anima tornare a sud
di me
come si torna sempre all'amor
vivere accesi dall'afa di Luglio
appesi al mio viaggiar
camminando non c'è strada per andare
che non sia di camminar

rubami la luna e levagli
la smorfia triste quando è piena
e ruba anche la vergine azzurra
che ci spia vestirci stanchi per uscire
fresca camicia di seta in attesa
croccante e stirata
per lo struscio e un'orzata
nel corso affollato in processione
la banda attacca il suo marciar
così va la vita

domenica 31 agosto 2008

Il pessimismo delle 2 di notte...

... è dovuto anche alla birra di troppo che mi ha offerto l'amico che non vedo da un anno e che tra due mesi si sposa! Che differenza di progetti c'è tra me e lui. Beh in effetti che progetti ho io? Pochi, forse nessuno ben definito...
Ormai nemmeno la consolazione del "bere per dimenticare". Noooooo.... anzi, la birretta di troppo offerta dall'amico si materializza sulla tua spalla sotto forma di grillo parlante. Alla pinocchio credo. Ed è lì che ti ricorda tutto! Come pensavi che le cose sarebbero andate e come invece sono andate veramente. La cosa non ti infonde serenità, e l'ottimismo degli amici che ti dicono "hai un futuro roseo davanti" la prendi quasi come una presa per il culo.. Ma mi vedi? Piango ancora dopo 7 mesi e mi dici del futuro roseo. Non è normale.
"maiavutochiaronulla" dice lei... mi trova perfettamente d'accordo! La fregatura, oltre al non aver più chiaro nulla, è il rendersi conto che prima ti sembrava di vederci bene! E invece.. sbam! Alè...
Comunque l'amico si sposa, domani alle 7 ho la sveglia e le cose non son chiare per nulla. Chi mi salva? Temo di non farcela 'stavolta...
Chi legge non dica nulla questa volta... ma tanto nessuno dice mai nulla, quindi stai sereno! E' andata così anche questa sera. Nessuno che trasformi la mia bevuta di troppo in qualcosa di spensierato. 'Fanculo il grillo!
Buonanotte

giovedì 21 agosto 2008

Quel pezzo di vita trascorso a Londra

Londra non è stata una vacanza, è stata una corsa! Un sacco di chilometri a piedi e con la Tube. Sali e scendi da cuniculi, scale mobili, cambia la linea... Direzione? E chi lo sa, guarda la mappa! La Picadilly, la Northern... Cavolo! Liverpool Street è chiusa, passa sulla Circle Line! Tutto così, decidi, scegli, cambia direzione!



Londra è stata una corsa contro il tempo: pochi giorni e un sacco di cose da vedere! Il primo giorno a Greenpark abbiamo fatto un brainstrorming per decidere cosa vedere: mercatini (Covent Garden, Portobello Road, Harrod's (se vogliamo chiamarlo mercatino) - alla fine si è aggiunto anche Camden Town), abbazie e chiese (Westminster, Southwark, Temple Church, St Paul's), parchi (Hide Park, Victoria Park, Greenpark, St James's Park, Regent's Park), ponti (London Bridge, Tower Bridge, Millenium Bridge), quartieri, piazze e strade (Picadilly Circus, Trafalgar Square, Waterloo, camminate varie lungo il Tamigi), musei (National Gallery, Tate Modern), monumenti e palazzi (Buckingham Palace, Tower of London). Siamo riusciti a vedere (più o meno velocemente) tutto quello che era in programma!
E a tutto questo mancava una cosa fondamentale per vivere completamente Londra: la vita notturna. La notte di Londra è da visitare e da vivere tanto quanto le sue strade, i suoi palazzi e i suoi musei! E noi non ci siamo tirati indietro ;-)

Quante cose da ricordare in questa vacanza! Volessi scriverle tutte ci metterei un mese! Ma visto che ho un sacco di foto e una bella mappa Google con i punti della città che abbiamo visitato, la cosa più importante da ricordare è la vita di Londra! Ragazzi che risate!


La prima notte londinese è stata alla festa del corso di Inglese di Lilia. Un sacco di ragazzi da tutto il mondo! Mi è sembrato per un attimo di esser tornato studente e di essere in erasmus! La seconda sera abbiamo scovato il ristorante greco di Danny De Vito. Tutto sommato buono, ma che personaggi! Poi a ballare in un localino a Camden Town con Lilia, sua sorella e il suo amico ballerino! La terza notte è stata la più lunga! Cena in strada a base di beigles e vino italiano! Una birra in "Lapponia" (chissà poi perchè Ilaria lo chiama così) al locale gay, con la Drag Queen che ci prova con Anousch. Poi tutti al The Catch ad ubriacarsi! Nottata lunga poi... che non sto qui a raccontare! Noi c'eravamo e di certo sarà una di quelle sere che si ricorderanno per molto tempo! A questo punto, dopo 3 notti quasi insonni il fisico ci ha abbandonato... non siam più dei giovanotti! Ma il riposo ci è servito perchè l'ultima sera per prendere quel cavolo di Terravision siamo stati 4 ore a Liverpool Street!!

Ma Londra rimarrà nella mia mente anche per i piscioni, gli scericchi, le pietre trombali e i fighettanti! Il vibratore del materasso di Ilaria (mistero da Sherlock Holmes), il "Get the Focaccia", le amiche di Lilia (la francese Elsa e la spagnola Bea) e l'amico brasiliano Leonardo. La cena con Grana e Marmellata al Regent's Park. Quel cavolo di autobus 205 che abbiamo perso, e il 253 che ha fatto un giro della madonna per arrivare in ostello. La classica domanda da museo: "Dove cavolo è Spidi?". Il guardiano che si addormentava! Bolliwood che cazzia Anousch. Il doppio Jack Daniel's al The Catch. Spidi che dorme sul pavimento dell'ostello perchè il badge non funziona più. Il pessimismo di Anousch per la sbornia collettiva in corso. La sorella di Lilia e il suo amico ballerino. Le audioguide soporifere della Tower of London. Il prete ciccione che cade dalla White Tower e si insacca la testa nelle spalle. I 12 pounds per entrare a Westminster e i 20 per la Tower of London! Lo shopping di Spidi e Anousch. Il nuovo simbolo di Londra.. il ponte... ma si come si chiama? L'hai visto? Sarà quello.. no che schifo! Ca**o eccolo! Il Millenium Bridge! "Volete una caramella?" "Wlady tira fuori la mappa".

Insomma, quel pezzo di vita trascorso a Londra è stato turismo ma anche allegria e compagnia! Per nulla riposante... anzi, una scarica di adrenalina! Ma forse ci voleva per sentirsi di nuovo un po' giovani! Quindi ragazzi, grazie mille per la compagnia e la bella vacanza!!




P.S.: nella barra qui a destra trovate alcune delle foto che ho fatto. Sono suddivise in giorni. Come sempre le trovate anche su PicasaWeb: Giorno 1, Giorno 2, Giorno 3, Giorno 4, Giorno 5, Giorno 6. Quando siamo passati sul Tower Bridge abbiamo avuto anche la fortuna di assistere alla sua apertura per il passaggio di un veliero. Qui potete vedere il video che ho girato.

martedì 19 agosto 2008

Toscana on the road

La vacanza in Toscana, col socio Spidi, aveva come principale obiettivo quello di godersi la moto, cercando di unire qualche giornata al mare e qualche visita culturale!
Beh, direi che ce l'abbiamo ampiamente fatta! Ecco il nostro tragitto:

  • Venerdi 8 Agosto: partiti da Pradacity, abbiamo raggiunto la Versilia verso le 12 e ci siamo sistemati un ostello delle gioventù a Marina di Massa. Pomeriggio al mare con visione dell'apertura dei giochi olimpici. E qui nasce il mito del Dragone Giallo delle Olimpiadi di Pechino. Ma voi l'avete visto?
  • Sabato 9 Agosto: partiamo da Marina di Massa e ci dirigiamo verso Firenze, uscita Firenza Sud della A1. Da qui inizia la strada del Chianti Classico! Una fantastica strada che da Ponte a Ema ci porterà fino a Volterra. In occasione della notte bianca di Volterra, ci fermiamo a dormire (in un ostello di lusso) in questa splendida cittadina, visitiamo qualche museo e abbiamo anche l'occasione di ascoltare un duo jazz al Volterra Jazz Festival.
    Purtroppo abbiamo dovuto sacrificare la visita a San Gimignano per goderci appieno il paesaggio e Volterra... peccato, ma sarà l'occasione per ripercorre le strade di quella zona in un'altra vacanza!
    In questa mappa ho tracciato il nostro percorso sulla strada del Chianti Classico:


Visualizzazione ingrandita della mappa
  • Domenica 10 Agosto: partiamo alla volta di Populonia. Ci facciamo ancora un centinaio di chilometri nelle strade collinari toscane! Pomeriggio al mare nella bella spiaggia del Golfo di Baratti. Serata a Populonia Alta a guardare le stelle cadenti e notte in tenda, in campeggio.
  • Lunedi 11 Agosto: visita all'area archeologica di Populonia, in particolare alla Necropoli (con guida al seguito). Il percorso dura un paio di ore e si snoda in una zona boscosa di Populonia. Una bella passeggiata. Pomeriggio: mare!! Notte in tenda.
  • Martedi 12 Agosto: ultimo giorno! Partiamo da Populonia alla volta di Livorno, in cui ci fermiamo per una breve visita (anche se il monumento più bello da vedere - la fortezza nuova - è chiuso! Ma come è possibile?). Ed infine via, di nuovo verso Pradacity.
1125Km percorsi sulle nostre belle moto e tempo sempre bello!
Le foto le trovate come al solito qui a fianco e su PicasaWeb, a questo indirizzo!
Ne ho messo solo una parte perchè ne ho fatte davvero molte, ma dopotutto i posti meritavano una cifra!

Shock da rietro

Eh si, come sempre al momento della fine delle vacanze ci si ritrova a fare un bilancio di come è andata l'estate.
Solo fino a poche ore fa ero a Londra ed ora mi ritrovo qui a pensare al domani! Solito tran tran, lavoro, treno, una corsetta ogni tanto (mi devo preparare per Monza!!), un'uscita con gli amici, i progetti per i prossimi mesi, e tutti gli altri pensieri che in qualche modo si era riusciti ad accantonare...

Non si è mai soddisfatti della propria vita quotidiana, soprattutto il giorno in cui si rientra dalle vacanze! Hai ancora in bocca il sapore della libertà! E in questo giro, le mie vacanze sono state davvero all'insegna del "usiamo tutto il tempo a disposizione". A Londra soprattutto! Dormito pochissimo, visitato una cifra di posti, passato bellissime ore in compagnia degli amici (vecchi e nuovi), vissuto situazioni che mai avrei previsto, visto un sacco di gente strana... ci aggiungerei che forse forse abbiamo anche bevuto un pelo di troppo (ma giusto un pelo) ;-)
Ma cosa ci vuoi fare, come potevamo perderci l'occasione di vivere la vita di Londra?

E adesso? Bella domanda... Cercherò di tenermi il più possibile in bocca il gusto di queste vacanze, scacciando la malinconia e pensando che tutto sommato se le vacanze durassero tantissimo, non sarebbero più così speciali, ma rientrerebbero nella triste normalità della vita quotidiana.

E in fondo, la bellezza delle vacanze è anche lo stato d'animo del rientro... in parte malinconico per quello che è passato, in parte rassegnato per quello che verrà, in parte euforico per quello che la vacanza ti lascia dentro! Ricordi, situazioni, fatti, parole, immagini... tutto!

Insomma, per quel che può valere, grazie a tutti i miei compagni di avventura! Sono state vacanze "unusual" e bellissime!

E adesso ho una cifra di foto da sistemare... :-)

mercoledì 13 agosto 2008

La Toscana è andata... Ora tocca a Londra



Eccomi qui... pausa da "cambio bagaglio".

Siamo tornati ieri dalla Toscana! E' stata una vacanza alternativa, sulla strada... abbiamo macinato un sacco di kilometri e visto posti interessanti! Devo dire che l'obiettivo principale, godersi la moto, è stato pienamente raggiunto!

E domani si riparte, destinazione Londra! Sarà una vacanza altrettanto avventurosa, ma credo interessante!

In alcuni momenti mi è un po' mancata la classica vacanza da 2 settimane con una base fissa, tanto mare e diversi posti da visitare... Ma alla fine quest'anno va così: vacanze brevi, ma frequenti! Prendere o lasciare!

Foto e commenti saranno on-line al mio rientro!

Buone vacanze!